Il documento intitolato “La vita un dono inviolable” è stato sottoscritto dalle 26 Commissioni locali dell'Associazione a cui si sono unite altre 40 Associazioni mariane.
L’ “Associazione Difendere la Vita con Maria” ha inoltre costituito una Commissione Scientifico-Giuridico-Teologica composta da religiosi, medici, giornalisti ed esponenti del mondo culturale, per sostenere e spiegare l’appello all’astensione lanciato dal cardinale Camillo Ruini, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), il 17 gennaio scorso a Bari.
“Al punto 14 del documento sottoscritto anche dalle altre Associazioni mariane spieghiamo le motivazioni del perché non intendiamo andare a votare”, ha detto a ZENIT don Maurizio Gagliardini, Fondatore e Presidente dell’ “Associazione Difendi la Vita con Maria”.
“Intendiamo evitare che si raggiunga il quorum perché l'istituto referendario non è, a nostro avviso, adeguato a decidere su una materia fondamentale come la Vita. Il diritto naturale alla vita non è materia che possa essere sottoposta a referendum”, ha spiegato.
Circa l’appello lanciato dal Presidente della CEI ad esprimere il proprio rifiuto per il peggioramento di una legge che ha “ il merito di salvaguardare alcuni principi e criteri essenziali”, don Gagliardini ha affermato a ZENIT che “Ruini ha dato un'indicazione precisa a tutti i cattolici italiani dicendo che è moralmente accettabile l'astensione dal voto su questa specifica materia”.
“L’Associazione che dirigo si è sempre occupata dei Diritto del concepito a partire dal Convegno mondiale di Guadalupe dal titolo ‘Dignità e Statuto dell'embrione umano’”, ha continuato.
“Questa legge che tocca in particolare i Diritti dell'embrione non poteva lasciarci indifferenti e, sollecitati a dare una risposta agli associati e soprattutto al vasto mondo della Preghiera Universale per la Vita, abbiamo creato una Commissione Scientifico-Giuridico-Teologica che, tenuto conto delle indicazioni del Magistero e della CEI, ha tracciato le linee di indirizzo particolarmente pensate per i non addetti ai lavori”.
“Ci opponiamo ai referendum perché la vittoria del ‘SI’ riporterebbe in Italia il far west procreatico. E per questi motivi sosteniamo il doppio no, non andando a votare”, ha quindi concluso.
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Mar 01, 2005 00:00