ROMA, martedì, 22 febbraio 2005 (ZENIT.org).- “Il Papa non paragona la Shoa con l’aborto”. Il cardinale Joseph Ratzinger ha smentito in questo modo alcune accuse mosse al nuovo libro di Giovanni Paolo II “Memoria e Identità”, presentato in anteprima alla stampa, questo martedì sera.

Il cardinal Ratzinger ha affermato che “il Papa ricorda la tentazione permanente degli uomini e ci dice che anche noi non siamo immuni alla distruzione delle vita umana. Ma la identificazione tra Shoa e aborto è estranea al libro e all’idea del Santo Padre”, ha così insistito.

Il porporato, Presidente della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha rilasciato queste dichiarazioni durante la presentazione alla stampa del quinto volume di Giovanni Paolo II come Papa, edito dalla Rizzoli in italiano e che da domani, 23 febbraio, sarà in vendita nelle librerie accanto alle 11 lingue in cui è stato già pubblicato (inglese, spagnolo, portoghese, francese, tedesco, polacco, slovacco, catalano, coreano e croato).

Anche il portavoce del Vaticano, Joaquín Navarro-Valls, ha smentito che Giovanni Paolo II, nel suo nuovo libro, abbia comparato l’aborto all’Olocausto o alla Shoa: “Non c’è nel Papa desiderio alcuno di paragonare sistemi di male, quanto la volontà di identificare le radici del male morale”.

“Se è l’uomo che decide cosa è il bene e cosa è il male, allora può optare per annientare un gruppo di uomini come è successo e come può anche succedere”, ha ribadito.

Durante l’atto di presentazione tenutosi presso il Palazzo Colonna di Roma, il Direttore della Sala Stampa vaticana, Navarro-Valls, ha tenuto a chiarire che “dire che abbia comparato l’aborto e l’Olocausto è un equivoco che non ha alcun fondamento nel libro: ciò che fa il Papa è domandarsi le ragioni del male, ma non sta comparando situazioni di male”.

Concretamente, il Papa ha scritto che “la legge stabilita dall’uomo, dai parlamenti, da ogni altra istanza legislativa umana, non può essere in contraddizione con la legge di natura cioè, in definitiva, con l’eterna Legge di Dio”.

Giovanni Paolo II fa una riflessione sull’ “eliminazione di milioni di figli e di figlie d’Israele” affermando che “basta richiamare alla memoria anche solo questi eventi, a noi vicini nel tempo, per vedere con chiarezza che la legge stabilita dall’uomo ha limiti precisi, che non può valicare”.

Il Pontefice continua con lo scrivere che “all’inizio di un nuovo secolo e di un nuovo millennio ci si deve interrogare circa alcune scelte legislative decise nei parlamenti degli odierni regimi democratici”.

E come esempio pone poi l’accento sull’aborto: “I parlamenti che approvano e promulgano simili leggi (abortiste, ndr) devono essere consapevoli di spingersi oltre le proprie competenze e di porsi in palese conflitto con la Legge di Dio e con la legge di natura”.