A guidare le due delegazioni incontratesi questa mattina nella sede della Nunziatura Apostolica a Bratislava (Slovacchia), da una parte l’Arcivescovo Henryk Józef Nowacki, Nunzio Apostolico nella Repubblica Slovacca, e dall’altra il Signor Martin Fronc, Ministro dell’Educazione della Repubblica Slovacca.
Già il 7 febbraio nella Slovacchia, un’ampia maggioranza della Camera dei Deputati aveva approvato l’accordo con la Santa Sede, per introdurre l’insegnamento della religione come parte integrante del programma scolastico per gli studenti delle scuole elementari e secondarie.
L’insegnamento della religione per gli studenti dai sei ai diciotto anni inizierà nel settembre 2004.
Il bollettino della Sala Stampa vaticana del 13 maggio riportava che: “Con riferimento all’Accordo Base tra la Santa Sede e la Repubblica Slovacca, firmato nel 2000, il presente Accordo riconosce il diritto della Chiesa Cattolica all’educazione” e “regola poi l’insegnamento della religione nelle scuole pubbliche, l’Università Cattolica e la pastorale universitaria”.
L’ultimo censimento risalente al 2001 compiuto dall’Ufficio Statistico Slovacco rivela che allora l’84% degli Slovacchi dichiarava di possedere una fede religiosa e di identificarsi con gli insegnamenti di una delle 15 organizzazioni religiose del paese.
Secondo le ultime statistiche il 60,3% degli slovacchi è cattolico, i protestanti sono l’8,4%, gli ortodossi il 4,1%, altre religioni il 17,5%. Atei dichiarati il 9,7%.
Da parte della Santa Sede erano presenti: l’Arcivescovo Ján Sokol, di Bratislava-Trnava ed il Vescovo Frantisek Tondra, di Spis, Presidente della Conferenza Episcopale Slovacca; da parte della Repubblica Slovacca: la Signora Daniela Remenová, Ufficiale della Sezione delle scuole private e cattoliche del Ministero dell’Educazione ed il Signor Marek Smid, del Dipartimento di Diritto Internazionale del Ministero degli Affari Esteri.