Cardinale Martino: Promuovere il “genio femminile” per difendere i diritti umani

Nel corso di un convegno su “La donna e i diritti umani”

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ROMA, giovedì 18 marzo 2004 (ZENIT.org).- Il Magistero della Chiesa ha ribadito che il “genio femminile” è fondamentale per sostenere la dignità dell’uomo ed il rispetto dei diritti umani, ha affermato il cardinale Renato R. Martino.

Il Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, intervenendo ad un convegno internazionale tenutosi oggi a Roma ha spiegato che: “la dignità della donna rafforza la vera dignità dell’uomo e tale corresponsabilità viene misurata dall’amore”.

Il porporato ha precisato che: “Il contributo offerto dal Magistero nel campo dei diritti umani ha particolarmente valorizzato la specifità femminile, il genio della donna”, volendo con ciò “integrare l’uguaglianza la complementarietà e la reciprocità, frutto delle battaglie per l’emancipazione, ad un’ analisi fondativa dell’essere per una antropologia duale”.

Il Convegno organizzato dall’Istituto di Studi Superiori sulla Donna dell’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” e ospitato nelle aule della stessa Università Pontificia era incentrato su “La donna e i diritti umani”.

“Il concetto di reciprocità – ha continuato Martino – viene focalizzato sulle due polarità maschile e femminile, due individui di eguale dignità che non riflettono però un’uguaglianza statica e omologata, perché lo specifico femminile è diverso dallo specifico maschile e questa diversità nell’uguaglianza è arricchente e indispensabile per un armoniosa convivenza umana”.

Il porporato ha affermato che: “Il rispetto della verità integrale dell’uomo diviene, pertanto, imperativo morale per la cultura democratica del nostro tempo”.

“Muovendo dalla considerazione della comune dignità, che supera ogni differenza ed affratella tutti gli esseri umani unificandoli in una sola famiglia – ha concluso Martino – il Magistero stigmatizza ogni forma di discriminazione perpetrata in nome della razza, dell’etnia, del sesso, della condizione sociale o della religione”.

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ZENIT Staff

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