Tra tenebre e luce

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 26,14-25

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Lettura

Chiusa la parentesi dolce dell’Unzione di Betania, ultima carezza offerta a Gesù prima della sua passione, l’Evangelista Matteo ci immette nel pieno della tragedia che incombe sul Maestro presentandoci Giuda che va dai sommi sacerdoti a contrattare sul prezzo. Non è il primo contatto che il traditore ha avuto con le autorità religiose, ma l’epilogo drammatico di una serie di incontri segreti che qui trovano il loro punto di non ritorno.

Meditazione

Si fronteggiano nel testo e nella nostra vita due possibili vie: quella del tradimento che vende il Maestro ai nemici e quella degli apostoli che si avvicinano a Gesù per chiedergli dove desidera celebrare la Pasqua. È come se fossimo posti a un bivio tra Giuda che si allontana ed entra nella notte e gli undici che si avvicinano a Gesù e alla luce manifestando la disponibilità a seguire i desideri del Maestro. La Pasqua non si improvvisa, ma ha bisogno di preparativi, di disposizioni interiori, di luoghi da addobbare. Anche noi chiediamo a Gesù: dove vuoi che ti prepariamo la Pasqua quest’anno? In quale luogo umano, in quale angolo, in quale paese dell’anima, in quale incrocio di gioia o di dolore? La Pasqua del Signore è unica, è la nuova ed eterna alleanza, ma le nostre Pasque liturgiche sono diverse perché siamo in continua evoluzione e vanno collocate e riconosciute nel loro diverso accadere. Mi chiedo, in preghiera, quale sia il luogo dove sono chiamato a celebrare e a preparare la Pasqua di quest’anno che mi viene incontro. Chiedo d’essere illuminato. Alla fine ciò che distingue Giuda dagli altri apostoli è la lontananza o vicinanza fisica con Gesù. Io non sono migliore del traditore. Mi salverò solo se resterò attaccato al Maestro seguendolo passo passo in questi giorni santi con lo sguardo del cuore.

Preghiera

Tienimi attaccato a te, Gesù, e non permettere che io mi allontani dal tuo sguardo in cui ho la percezione vera di me, di Te e del mondo. «Nessuno ti perde, Signore, se non chi ti lascia» (Sant’Agostino).

Agire

Cerco di tenere desta in questo giorno la mia coscienza con una rinnovata attenzione spirituale alimentata da brevi invocazioni d’aiuto come “Signore, salvami!”.

Meditazione a cura di mons. Arturo Aiello, vescovo di Teano-Calvi, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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