Torniamo ai classici, sarà un progresso

Parla il Direttore delle Edizioni Studio Domenicano

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

di Antonio Gaspari

RIMINI, venerdì, 29 agosto 2008 (ZENIT.org).- C’è una crisi di lettori, sono sempre meno i soldi destinati ai libri, viviamo in tempi di decadenza, eppure secondo padre Giorgio Carbone O.P., Direttore delle Edizioni Studio Domenicano (EDS), è proprio in periodi di crisi che rinasce il desiderio e la necessità della lettura dei classici.

Intervistato da ZENIT, al Meeting di Rimini, padre Carbone ha spiegato che in un momento in cui i lettori sembrano una categoria in via di estinzione, la ESD intende promuovere la lettura attraverso una serie di piccoli testi in formato tascabile che non superino le 200 pagine e che possano così incuriosire qualsiasi persona.

I temi scelti riguardano l’attualità, come nel caso delle questioni di Bioetica, oppure sono tratti dalla filosofia, dallo studio e dalla storia. L’altro obiettivo è quello di divulgare la letteratura dei padri della Chiesa.

“In un periodo di crisi credo che sia urgente tornare ai classici – ha sottolineato padre Carbone –. I classici non deludono mai. Infatti l’edizione italiana della prestigiosissima collana ‘Sources Chrétiennes’ e l’altra collana ‘i Talenti’ che si propone di introdurre in Italia i classici di varie culture finora non hanno deluso”.

Il Direttore della ESD ha aggiunto che “in momenti di crisi bisogna andare all’essenziale, e proporre ai lettori cose che possono dare senso come gli autori classici, pensiamo a Tertulliano, San Giovanni Cristostomo, Sant’Agostino, San Tommaso D’Aquino”.

Secondo il padre domenicano, “le nuove generazioni conoscono poco questi autori, in alcuni casi solo qualche citazione, ma non ne conoscono le opere, il nostro obiettivo è quello di rendere fruibili queste opere classiche ad un costo accessibile”.

Padre Carbone ha raccontato che un titolo che è andato molto bene è quello di Tertulliano, “Difesa del Cristianesimo”, il cui titolo originale in latino è “Apologeticum”. Si tratta della prima apologia del cristianesimo scritta in lingua latina. Prima di Tertulliano esistevano altre opere apologetiche ma erano in greco.

Tertulliano, vissuto nel terzo secolo dopo Cristo, è il primo teologo che ha scritto in lingua latina, e ha spiegato il confronto tra le religioni pagane e le verità cristiane. Rimane un autore di grande attualità perché fa vedere i fondamenti ragionevoli e razionali della fede cristiana.

Il Direttore delle ESD ha segnalato a ZENIT un altro titolo molto valido per la sua qualità, che riscosse un grande successo nella sua epoca, ed è decisivo perché costituisce il primo esempio di una formula editoriale conosciuta come ‘confessioni’.

Si tratta di una lettera che Cipriano di Cartagine scrive al suo amico Demetriano. In questa lettera, che non è poi molto lunga, 80 pagine scarse, Cipriano rivela se stesso e racconta la sua conversione a Cristo.

Con questa lettera Cipriano di Cartagine rivela un genere letterario che Sant’Agostino porterà in auge.

Padre Carbone ci tiene a sottolineare che “è proprio nei tempi di crisi come furono quelli del Tardo Impero o Alto Medioevo che si ritorna ai classici”.

In merito al domenicano San Tommaso D’Aquino, il Direttore delle ESD ha ricordato che “è stato per la sua epoca colui che ha conosciuto maggiormente i padri della Chiesa di lingua greca”.

“Se si prendono le opere di san Tommaso, egli continuamente cita i padri di lingua greca, ed è un fenomeno singolare per i suoi tempi”, ha notato.

Circa i titoli per i giovani, padre Carbone ha suggerito “La geografia dell’anima” che si troverà in libreria nel mese di settembre: un libro che il padre domenicano ha definito “affascinante perché fa comprendere la ricchezza delle facoltà della nostra anima”.

In questo volume si spiega la ricchezza e le capacità della nostra intelligenza di contemplare il bello e di ricercare il vero. Le capacità della nostra volontà di amare, di desiderare, di gioire.

Il religioso ha sostenuto che ‘La geografia dell’anima’ “descrive e fa apprezzare con un linguaggio molto semplice e affascinante la nostra persona. Una sorta di abc dell’umanesimo cristiano”.

L’autore è padre Giuseppe Barzaghi, O.P., che insegna Teologia alla Facoltà di Teologia di Bologna, e che ogni domenica, per la messa delle 22:00, attira più di 800 giovani nella basilica di San Domenico del capoluogo emiliano.

“E’ un fenomeno lodato anche dal Cardinale Giacomo Biffi”, ha rilevato padre Carbone.

“Una celebrazione che ebbe inizio come una Messa di ripiego, in realtà per molti studenti universitari è diventata di riferimento proprio per la bellezza della celebrazione”, ha concluso il padre domenicano.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione