Strage Tribunale Milano. Card. Scola: "Sconcerto e angoscia"

Un imprenditore, imputato di bancarotta fraudolenta, ha fatto fuoco stamane nel Palazzo di Giustizia uccidendo tre persone e ferendone altre due

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Sono tre i morti e due i feriti nella sparatoria avvenuta questa mattina nel Palazzo di Giustizia a Milano. Autore della folle gesto omicida è un imprenditore di 57 anni, Claudio Giardiello, imputato per bancarotta fraudolenta. 

L’uomo ha esploso 13 colpi con una pistola al terzo piano del tribunale, uccidendo due persone: il suo avvocato difensore Lorenzo Alberto Claris Appiani e il 60enne Giorgio Erba, suo coimputato. Poi è sceso al secondo piano e ha sparato al magistrato Fernando Ciampi. Nel caos generale l’uomo è riuscito a fuggire dal Tribunale, riuscendo ad arrivare a Vimercate, nella Brianza, dove “era pronto ad uccidere ancora”, come ha dichiarato il Ministro degli Interni Angelino Alfano. Dopo un folle insegumento, l’assassino è stato catturato dai carabinieri ai quali ha detto: “Volevo vendicarmi di chi mi ha rovinato”.

Accese le polemiche sulla vicenda, soprattutto per le falle della sicurezza che hanno permesso a Giardiello di entrare indisturbato nel Tribunale armato. Dagli ultimi aggiornamenti forniti dal procuratore capo di Milano, l’ex imprenditore sembra sia entrato da un ingresso laterale del palazzo, riservato a magistrati, avvocati e giornalisti, usando un falso tesserino.

Intanto, mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiede che “sia fatta piena luce sulla dinamica dei fatti”, l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, esprime in una nota “grave sconcerto ed angoscia” per la vicenda.

“Unisco il mio dolore e quello della Chiesa ambrosiana al dolore dei cittadini di Milano e del Paese intero”, scrive il porporato, “prego affinché la luce del Risorto accenda nei cuori dei familiari delle vittime la speranza certa della vita eterna. L’Autore della vita consoli il loro straziante dolore”.

“Lo smarrimento e la paura che ora invadono noi tutti non diano spazio a sterili polemiche – si legge ancora nel comunicato -. La tragica morte delle vittime incrementi il nostro impegno nell’edificazione della vita buona tesa al benefico sviluppo della nostra Milano”. Il cardinale chiede quindi che “ogni Istituzione, a partire dalla Chiesa, faccia la propria parte per prevenire e contenere il male che acceca e uccide, per educare al bene comune e per garantire sicurezza ai cittadini”.

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ZENIT Staff

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