Children playing football near school in Kalbajar (Azerbaijan)

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“Stop war… Play football”: un progetto contro il fenomeno dei bambini-soldato

Oltre 300mila minori sono reclutati e utilizzati in ambito bellico. Di qui l’iniziativa di Lega Calcio Serie B e “B Solidale Onlus” per regalare un sorriso ai loro volti

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“Stop war… Play football” è il nome della campagna di sensibilizzazione lanciata per combattere la piaga dei bambini soldato in Africa. Il progetto, lanciato dalla Lega Calcio Serie B e “B Solidale Onlus” (l’Organizzazione no-profito neo-costituita dalla Lega), prevede l’invio e la distribuzione di palloni da calcio e di abbigliamento sportivo nei Paesi più colpiti dalla guerra, dove è particolarmente sentito il fenomeno dei bambini soldato.

Il reclutamento e l’utilizzo di bambini soldato sono una delle più pesanti violazioni delle norme che regolano i diritti umani. Tuttavia, il fenomeno assume ancora oggi proporzioni enormi, malgrado i tentativi di contrastarlo. Sono oltre 300mila i bambini impegnati nelle ostilità in circa 23 Stati. La maggior parte dei minori sono maschi, anche se la presenza femminile va incrementandosi.

Per questi bambini il destino è spesso tragico: se non muoiono nei combattimenti, vengono uccisi dalla droga, dalla violenza e dagli abusi sessuali subiti per mano dei loro superiori nei gruppi armati. Al fine di regalare un sorriso sul volto di bambini addestrati alla guerra sin dalla tenera età, il Corpo Militare del Sovrano Ordine di Malta (che dà il proprio patrocinio al progetto “Stop war… Play football”) il prossimo 3 luglio si recherà in Somalia, a Mogadiscio, per la consegna di palloni e materiale sportivo, donati anche dalla Serie B, ai giovani somali.

L’iniziativa è supportata e patrocinata da numerosi altri Enti ed Organizzazioni italiane ed Internazionali tra i quali il Tascout, il Corpo Militare dell’Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Ordine di Malta, Malta Football Association e l’Associazione Sant’Anna.

 

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ZENIT Staff

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