"Siate luce e sale per le frontiere dell'umanità più bisognosa"

Il Papa incontra la Comunità di Vita Cristiana e la Lega Missionaria Studenti, due gruppi di spiritualità ignaziana riuniti da oggi al 3 maggio a Frascati per il Convegno Nazionale italiano

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Ha rivolto un discorso di circa mezz’ora tutto a braccio il Papa alla Comunità di Vita Cristiana (CVX) e alla Lega Missionaria Studenti, ricevuti stamane in Udienza in Aula Paolo VI. Sono questi due gruppi di spiritualità ignaziana che, da oggi fino al 3 maggio, si riuniranno a Frascati per il Convegno Nazionale italiano sul tema “Oltre i muri”.

“Avevo preparato un discorso… Ma forse è troppo noioso come tutti i discorsi preparati”, ha detto il Pontefice. Nel testo consegnato, il Papa indica come tre priorità apostoliche la cultura di giustizia e di pace, la pastorale familiare e la missionarietà. 

Rivelando di conoscere bene l’associazione essedone stato assistente nazionale in Argentina, alla fine degli anni ’70, il Papa ricorda che “le vostre radici affondano nelle Congregazioni Mariane, che risalgono alla prima generazione dei compagni di sant’Ignazio di Loyola. Si tratta – aggiunge – di un lungo percorso nel quale l’associazione si è distinta in tutto il mondo per l’intensa vita spirituale e lo zelo apostolico dei suoi membri, e anticipando, per certi versi, i dettami del Concilio Vaticano II circa il ruolo e il servizio dei fedeli laici nella Chiesa”.

Il Pontefice illustra quindi le tre linee da seguire per rendere più fecondo il cammino spirituale e comunitario. La prima è appunto l’impegno per diffondere la cultura della giustizia e della pace. “Di fronte alla cultura della illegalità, della corruzione e dello scontro, voi siete chiamati a dedicarvi al bene comune, anche mediante quel servizio alle gente che si identifica nella politica”, afferma citando il beato Paolo VI che definiva la politica “la forma più alta ed esigente della carità”.

“Se i cristiani si disimpegnassero dall’impegno diretto nella politica, sarebbe tradire la missione dei fedeli laici, chiamati ad essere sale e luce nel mondo anche attraverso questa modalità di presenza”, commenta Francesco. Indica quindi la pastorale familiare come seconda via da seguire, nel solco degli approfondimenti dell’ultimo Sinodo dei Vescovi. In particolare il Pontefice incoraggia ad aiutare le comunità diocesane nell’attenzione per la famiglia, “cellula vitale della società”, e anche nell’accompagnamento al matrimonio dei fidanzati.

Al tempo stesso, chiede di collaborare all’accoglienza dei cosiddetti “lontani”: “Tra di essi – osserva Bergoglio – vi sono non pochi separati, che soffrono per il fallimento del loro progetto di vita coniugale, come pure altre situazioni di disagio familiare, che possono rendere faticoso anche il cammino di fede e di vita nella Chiesa”.

In quest’ambito si inserisce quindi l’aspetto della missionarietà, ovvero la “capacità di uscire e di andare verso le frontiere dell’umanità più bisognosa”. Un aspetto già molto presente nei due gruppi, attraverso iniziative comuni che li hanno proiettatati “sulle strade del mondo, nell’incontro con i più poveri e con le comunità che più necessitano di operatori pastorali”, come rammenta il Papa, incoraggiando a mantenere questa ricchezza.

Francesco rileva, inoltre, la presenza all’udienza di oggi di delegazioni provenienti dai Paesi dei gemellaggi delle due comunità, concentrati soprattutto in Siria e Libano. Sono questi popoli “martoriati da terribili guerre” e che “stanno sperimentando l’ora della croce”, a cui il Santo Padre rinnova il suo affetto e la sua solidarietà. “Facciamo sentire loro l’amore, la vicinanza e il sostegno di tutta la Chiesa”, esorta, “il vostro legame solidale con esse, confermi la vostra vocazione a tessere ovunque ponti di pace”.

Un ultimo pensiero lo rivolge ai progetti di accoglienza dei migranti in Sicilia portati avanti dall’associazione, auspicando che ciò “vi renda generosi nell’educazione dei giovani, sia all’interno della vostra associazione, sia nell’ambito delle scuole”.

“Sant’Ignazio – evidenzia il Vescovo di Roma – capì che per rinnovare la società bisognava partire dai giovani e stimolò l’apertura dei collegi. E in essi nacquero le prime Congregazioni Mariane. Sulla scia luminosa e feconda di questo stile apostolico, anche voi potete essere attivi nell’animazione delle varie istituzioni educative, cattoliche e statali, presenti in Italia, così come già avviene in tante parti del mondo”.

L’augurio del Papa è dunque che alla base dell’azione pastorale delle due comunità  “ci sia sempre la gioia della testimonianza evangelica, unita alla delicatezza dell’approccio e al rispetto dell’altro”. “La Vergine Maria – conclude – che col suo ‘si’ ispirò i vostri fondatori, vi conceda di rispondere senza riserve alla vocazione di essere ‘luce e sale’ negli ambienti nei quali vivete e operate”.  

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ZENIT Staff

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