Civita di Bagnoregio / Wikimedia Commons - Robin Rönnlund, CC BY-SA 4.0

S. Bonaventura: “per una ragione aperta al mistero e una fede ragionevole”

Feste per l’ottavo Centenario della nascità del Dottore della Chiesa francescano

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La festa di san Bonaventura sarà celebrata con particolare solennità a motivo dell’ottavo Centenario della sua nascita (1217-2017), venerdi e sabato 14-15 luglio, nella sua città di Bagnoregio (Lazio). Ne parla ai lettori di ZENIT Padre Pietro Messa, ofm.
Pietro Messa, frate minore, è professore di storia del francescanesimo presso la Pontificia Università Antonianum. Dal 2005 al 2017 è stato preside nel medesimo centro accademico preside della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani; tra le sue pubblicazioni si ricorda Francesco d’Assisi e la misericordia scritto con monsignor paolo Martinelli (Bologna 2015).
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ZENIT: Padre Messa, si festeggia san Bonaventura. Come e perché?
Padre Pietro Messa ofm: Il francescano Bonaventura da Bagnoregio morì a Lione, dove si trovava per partecipare al concilio indetto da papa Gregorio X, il 15 luglio. Quando papa Sisto IV lo canonizzò nel 1482 la sua festa liturgica fu stabilita, secondo la tradizione della Chiesa, nel suo dies natalis, ossia il giorno della nascita alla vita eterna e quindi il 15 luglio. La celebrazione divenne più solenne dopo che papa Sisto V nel 1588 lo dichiarò dottore della Chiesa; in questo 2017 poi c’è la ricorrenza dell’ottavo Centenario della sua nascita nel 1217.
La statua del santo veglia su Piazza San Pietro: cosa significa per la Chiesa?
Padre Pietro Messa ofm: Molto significativo che la serie dei santi che ornano il Colonnato del Bernini partono dalla destra della Basilica di San Pietro con san Bonaventura e da sinistra con san Tommaso d’Aquino. Innanzitutto c’è da ricordare che questi due teologi dichiarati entrambi dottori della Chiesa sono un riferimento importante per la comprensione della fede e della cultura tanto che l’anno della loro morte, ossia il 1274, da alcuni è indicato persino come un cambiamento d’epoca, cioè la fine del Medioevo.
La loro posizione li indica quasi come le due colonne di riferimento per una ragione aperta al mistero e una fede ragionevole, condizione necessaria per non cedere alla tentazione di qualsiasi integralismo, fondamentalismo e fideismo i cui effetti devastanti si possono vedere ancora oggi.
Papa Benedetto ha consacrato la sua tesi a san Bonaventura: cosa dice la sua teologia ai “non teologi” oggi?
Padre Pietro Messa ofm: La vicenda della tesi di Joseph Ratzinger non è stata per nulla lineare e già questo è uno sprone a vincere una certa pigrizia intellettuale che impedisce di approfondire pagine della storia dimenticate o ripetere in modo noioso giudizi dati per assodati che invece hanno bisogno di essere verificati sulle fonti. Inoltre tale studio offre molti aspetti per la comprensione della storia, l’idea di progresso, l’ecclesiologia e altre domande che richiedono risposte anche oggi.
Questo grande francescano cosa ci trasmette di san Francesco?
Padre Pietro Messa ofm: Innanzitutto Bonaventura nella sua Vita di san Francesco non offre una cronistoria dell’Assisiate ma ne fa una lettura teologica secondo il genere agiografico. Se non si considera che tale opera, come qualsiasi agiografia, è una lettura teologica della storia che non elimina la storia, facilmente si giunge a parlare di mito e storia negata come avvenuto anche recentemente.
Uno degli aspetti caratterizzanti della vicenda spirituale del Santo d’Assisi secondo Bonaventura è che la sua sapienza fu l’umiltà. Proprio ciò lo rese docile all’azione dello Spirito santo che lo conformò a Gesù tanto da poter giungere ad affermare che era memoria vivente di Cristo nel suo tempo e per il suo tempo.
Perché in occasione del Centenario della nascita una pubblicazione dal titolo complicato come quella di Barbara Faes Bonaventura da Bagnoregio: un itinerario tra edizioni, ristampe e traduzioni?
Padre Pietro Messa ofm: Il cardinal Tauran con acutezza ha osservato che oggi il pericolo è quello di uno scontro di ignoranze più che di civiltà. Infatti, anche a motivo dei social network, si diffondo molte notizie false, manipolate, parziali. Per questo è importante andare alle fonti; certo questo implica un lavoro impegnativo ma come ripete spesso uno studioso francescano – padre Giovanni Boccali –  “le cose che nascono in fretta finiscono in fretta, quelle che nascono piano durano nel tempo”. Conoscere, studiare e divulgare la vita e il pensiero di Bonaventura, come fecero ad esempio da Romano Guardini a Giuseppe De Luca, da Étienne Gilson a Hans Urs von Balthasar, è certamente un buon investimento per il presente ma soprattutto per il futuro.
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Programma
Auditorium comunale di Bagnoregio
14 luglio 2017, ore 16,30 
presentazione del libro: Barbara Faes,  “Bonaventura da Bagnoregio”, Milano 2017
ore 16,30 Introduce p. Pietro Messa, ofm
ore 16,45 Filippo Sedda, Presentazione generale del libro
ore 17,00 Fortunato Frezza, Un tema tipico bonaventuriano
ore 17,15 Domande del pubblico
ore 17,30 Barbara Faes, Intervento conclusivo
Chiesa cattedrale, ore 18,00
Celebrazione dei Primi Vespri della solennità di san Bonaventura

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ZENIT Staff

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