Pirati! Briganti da strapazzo

Un film animato in cui non conta arraffare più oro possibile ma la fedeltà e l’amicizia dei propri compagni di avventura

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

di Franco Olearo

ROMA, sabato, 11 agosto 2012 (ZENIT.org) – Il Capitano dei Pirati vuole vincere il concorso ‘Pirata dell’anno’ ma gli altri concorrenti sono molto più cattivi e determinati di lui. Il caso vuole che la sua ciurma abbia come mascotte un rarissimo esemplare di Dodo e il Capitano decide di andare a Londra, nonostante i rischi che potrenbbe correre, per percare di vincere il primo premio indetto fra gli scienzaiti inglesi come migliore scoperta dell’anno…

Ciò che conta per questi simpatici pirati non è arraffare più oro possibile ma la fedeltà e l’amicizia dei propri compagni di avventura

Il film mostra non solo grande destrezza nella tecnica di animazione “stop motion” ma la capacità di divertire con inglese ironia tenendo desta l’attenzione dello spettatore con continui rovesciamenti di situazione.

Il film inizia mostrando uno skyline che ricorda molto la cattedrale di St Paul a Londra. Il delizioso Galline in fuga (2000) era ambientato in una fattoria in una ubertosa campagna e Wallace & Gromit- la maledizione del coniglio mannaro (2005) in una ideale cittadina, con le case monofamiliari, l’orticello sul retro e per le strade i lampioni che emanano una luce attutita dalla nebbia. 

Gli scenografi della Aardman Animation Studios di Bristol non cessano mai di dirci, nei loro lavori: “niente Hollywood, siamo inglesi” ed hanno ragione perché di fronte al preponderante utilizzo della computer grafica nelle ricche produzioni oltre atlantico, risultano essere due volte originali: per l’impiego della tecnica dello “stop motion” e per  la presenza di un umorismo molto inglese.

La tecnica di impiegare pupazzi di plastilina che vengono poi animati riprendendo fotogramma per fotogramma i loro movimenti, ha un fascino particolare, dovuto alla comicità delle loro espressioni, al richiamo di un mondo  di puppets che ricorda a tutti la nostra infanzia  e non da ultimo, la gradevolezza di qualcosa di non tecnologico ma artigianale.

Tim Burton  ha impiegato la stessa tecnica per ottenere qualcosa di diverso, di più poetico: in Nightmare before Christmas (1993) e  poi in La sposa cadavere (2005)  ha trovato il modo di raccontare  storie   in sottile e melanconico equilibrio fra realtà e fantasia.

A dire il vero  questa volta gli Aardman Animation Studios  si sono concessi qualche apertura alle nuove tecnologie: non solo nel 3D ma nell’impiego della computer grafica per realizzare fondali e per movimentare il mare in tempesta. E’ indubbio che il racconto ne ha  guadagnato in profondità visiva,  grazie al più frequente impiego di campi lunghi e alle riprese panoramiche.

Il riferimento ai pirati non ci deve far pensare ad avventure strabilianti o a brutti ceffi con un uncino al posto della mano: il Capitano Pirata è un simpaticone bonario che si dedica sopratutto ad organizzare con la sua ciurma allegri pranzi a base di prosciutto. 

Certamente ha una ambizione: riuscire a vincere il concorso “il pirata dell’anno” organizzato in pieno stile da Oscar hollywoodiano  ma i suoi avversari sono realmente dei pirati rapaci e da venti anni il sogno non si realizza. C’è anche una cattiva nella storia, molto cattiva  e altri non è se non,  nientemeno, la regina Vittoria, che odia tutti i pirati e che vuole impossessarsi del prezioso pappagallo (che in realtà è un Dodo sopravvissuto alla preistoria) che il Capitano Pirata accudisce con molta cura.

Non manca un Charles Darwin giovane (reso molto somigliante a una scimmia) che  pur di acquisire fama di grande scienziato è disposto a rapire il famoso Dodo.

La storia è molto ben calibrata (quando tutto sembra perduto si innesca il momento dell’orgoglio personale e della riscossa) e, come c’è da aspettarsi in un film per ragazzi, a metà e alla fine del racconto ci sono due sequenze comicamente concitate  con un susseguirsi ininterrotto di colpi di scena.

Il film non manca di trasmetterci un messaggio morale: ciò che conta non è arraffare più oro possibile ma la fedeltà e l’amicizia dei propri compagni di avventura.

*

Titolo Originale: The Pirates! Band of Misfits

Paese: Gran Bretagna, USA

Anno: 2012

Regia: Peter Lord, Jeff Newitt

Produzione: AARDMAN ANIMATIONS, SONY PICTURES ANIMATION

Durata: 88 minuti

Per ogni approfondimento http://www.familycinematv.it

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione