Église Sainte Rita de Paris

Église Sainte Rita de Paris - Wikimedia Commons

Parigi. Chiesa di Santa Rita, "la battaglia è solo all'inizio"

250 fedeli alla Messa di fronte alla chiesa di Santa Rita, sgomberata dalla polizia. Il 15 agosto attesa nel quartiere una folta processione in onore dell’Assunta

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“En France, on tue les pretres” (In Francia, i sacerdoti vengono uccisi). Chissà se l’autore della scritta in vernice rossa sulla recinzione che impedisce l’ingresso nella chiesa di Santa Rita, a Parigi, ha espresso il macabro auspicio che l’epilogo terreno di padre Jacques Hamel divenga ricorso storico.
Certo nei giorni scorsi la Francia – al di là del barbaro omicidio dell’84enne parroco a Rouen – non ha dato un’immagine di sé come di un Paese ossequioso nei confronti dell’abito talare. Le immagini dei preti e chierichetti trascinati di peso fuori dalla chiesa di Santa Rita dalle forze dell’ordine – mentre era in corso una Messa – sono impresse nella memoria dell’opinione pubblica francese e non.
Più che l’oltraggio verso i ministri di Dio e verso l’Eucarestia, ciò che è diventato centrale nel dibattito scaturito a seguito di quell’episodio è, tuttavia, il destino di una lunga serie di chiese in Francia: demolite per far posto a centri commerciali, a edifici moderni o (come sarà nel caso di Santa Rita) a parcheggi per auto.
In tanti, dopo aver assistito alla strenue resistenza di clero e fedeli dinanzi alla polizia intervenuta per eseguire un ordine di sfratto, hanno iniziato a chiedersi se non sia opportuno tutelare le chiese francesi da quella che rischia di diventare un’estinzione a beneficio di luoghi economicamente più remunerativi.
Parte dell’obiettivo della barricata innalzata dai cattolici – come ha spiegato padre Guillaume de Tanoüarn – è stato dunque raggiunto. Lo testimonia anche la presenza prolungata dei riflettori sulla comunità che animava la vita religiosa a Santa Rita.
Ieri, prima domenica dopo lo sgombero della chiesa neo-gotica, i tanti cattolici ormai da mesi abituati a frequentarla non si sono dati per vinti. In circa 250, previa autorizzazione delle autorità, si sono dati appuntamento sulla strada di fronte alla chiesa per partecipare a una Messa all’aperto.
Rigorosamente rivolto ad Orientem, come è prassi nelle Messe in rito romano antico, padre de Tanoüarn ha officiato su di un altare poggiato non sull’abituale parete dell’abside, ma sulla grigia barriera di fibrocemento posta all’ingresso della chiesa.
Ha suscitato un certo effetto vedere padre de Tanoüarn, il suo concelebrante, un chierichetto e una folta schiera di fedeli inginocchiati sull’asfalto, davanti a questo altare adattato, a pronunciare formule in latino. La solennità della funzione (che i preti dell’Istituto del Buon Pastore celebrano abitualmente in rito antico) in questo atipico contesto, ha attirato l’attenzione anche di gente lontana dalla Chiesa.
L’immagine consegnata all’opinione pubblica dai partecipanti alla Messa di ieri di fronte a Santa Rita, è quella di una Chiesa dall’identità forte, capace di attrarre senza farsi mondana. Di una Chiesa che “sa vivere nel mondo senza essere del mondo”. Che sa comunicare attraverso la poesia, senza omologarsi al linguaggio dominante.
I cattolici della “barricata di Santa Rita” sembrano corrispondere alla descrizione di quel “piccolo gregge” evocato dall’allora card. Joseph Ratzinger, nel 1969. Prevedendo una dilatazione della crisi della Chiesa già esistente allora, il futuro Papa indicava in ridotti drappelli di fedeli, coloro che avrebbero tenuta accesa la fiamma della fede durante il periodo d’oscurità.
Piccoli gruppi che, in un deserto spirituale, verranno scoperti dagli uomini del mondo, resi digiuni di religione, “come una speranza per se stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto”.
Qualcuno, tra quegli uomini alla ricerca della risposta, avrà presto la possibilità di assaporarne una piccola parte. Il 15 agosto, festa dell’Assuzione, è prevista una processione che si snoderà per le strade del quartiere parigino dove sorge Santa Rita. A guidarla sarà ancora padre de Tanoüarn, che nell’omelia di ieri ha assicurato: “La battaglia è solo all’inizio”. E nella barricata c’è posto per uomini di buona volontà.

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Federico Cenci

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