Non si può uccidere un angelo

Eluana dà segni di miglioramento

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di Antonio Gaspari

ROMA, mercoledì, 21 gennaio 2009 (ZENIT.org).- “Non si può uccidere un angelo. Nessuno ha diritto di togliere la vita ad una persona”. Così Antonella Vian, medico di Seregno (Monza), una delle poche persone che hanno avuto la possibilità di incontrare Eluana, ha spiegato a ZENIT che la Englaro, nonostante i 17 anni di grave disabilità, è viva e sta dando evidenti segni relazionali.

La dottoressa ha raccontato di essere rimasta colpita dalla reattività di Eluana.

La Vian ha spiegato che, molti che non l’hanno mai vista, la descrivono come una ragazza che vive da 17 anni attac­cata senza speranza ad una spi­na e in stato continuo di soffe­renza fisica, invece “non è attaccata ad un re­spiratore e respira autonomamente, a­pre e chiude gli oc­chi se sente parlare o se vede la luce, presenta un norma­le ritmo sonno-ve­glia”.

Inoltre “è in grado di variare il ritmo del suo respiro, a se­conda degli argo­menti di cui si parla intorno a lei. Le ho sentito, per esem­pio, un respiro mol­to affannoso quan­do si parlava della sua morte e si tran­quillizzava se le si parlava con dolcez­za e affetto”.

La dottoressa ha precisato che “Eluana non si trova in una sala di rianima­zione. Lei vive in una normale stanza, presso la Casa di cura Beato Lui­gi Talamoni di Lecco, accudita da suor Rosangela. Ha solo un son­dino naso-gastrico che l’alimen­ta”.

“Eluana – ha sottolineato la Vian – non sta soffrendo, anzi dà segnali di ripresa, vedi le me­struazioni che da qualche tempo le sono tornate e poi si è guarita da so­la da una grave emorragia avuta in ottobre, senza alcun interven­to medico”.

“Purtroppo – ha aggiunto – non ha contatti con persone, perché così sono gli or­dini e non lo trovo per niente po­sitivo per lei. C’è uno stato di rassegnazione, intorno a lei, per i tanti anni pas­sati in questo letto e per la sentenza che il 9 luglio del 2008 ha autorizzato la sospensio­ne dell’alimentazione e dell’i­dratazione, mediante sondino naso- gastrico”.

La Vian che è pure intervenuta nella manifestazione svoltasi a Lecco, sabato 17 gennaio, è convinta che “la scienza, non si è fermata: ciò che allora sembrava impossibile, oggi non lo è più”.

Ed in ogni caso “che diritto ha l’uomo di uccidere un angelo che non ha alcuna possi­bilità di difendersi?” .

“Aiutiamola facendo intervenire il progresso scientifico che se non oggi o un prossimo domani potrà darle e­videnti segnali di miglioramen­to – ha incoraggiato –. Lei la sua parte la sta già fa­cendo. Adesso tocca a noi!”.

In conclusione Antonella Vian ha voluto esprimere il suo personale e sentito ringraziamento al Ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che con il decreto di urgenza ha impedito la morte di Eluana nella clinica di Udine.

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ZENIT Staff

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