Udienza Resurrezionisti, 24. Juni 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO

“Non fate mancare la testimonianza della vita fraterna in comunità!”

Udienza ai partecipanti al capitolo generale dei “Risurrezionisti”

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“In una società che tende a livellare e massificare, dove l’ingiustizia contrappone e divide, in un mondo lacerato e aggressivo, non fate mancare la testimonianza della vita fraterna in comunità!” Questa l’esortazione rivolta da papa Francesco ai partecipanti al capitolo generale della Congregazione della Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo (detti “Risurrezionisti”), ricevuti in udienza nella mattinata di sabato 24 giugno 2017 nella Sala del Concistoro in Vaticano.
Infatti, così ha sottolineato il Pontefice, “l’altro è un dono che non può essere manipolato né disprezzato”, anzi “un dono da accogliere con rispetto, perché in lui, specialmente se è debole e fragile, mi viene incontro Cristo”.
“Le comunità siano aperte alla missione e rifuggano l’autoreferenzialità, che conduce alla morte”, ha avvertito senza mezze parole Francesco, auspicando che “i problemi – che sempre ci sono – non vi soffochino, ma possiate coltivare la ‘mistica dell’incontro’”.
I Risurrezionisti, che pospongono al loro nome la sigla “C.R.”, sono un istituto religioso maschile di diritto pontificio, fondato il 17 febbraio 1836 a Parigi da emigrati polacchi.
L’istituto conta attualmente quasi 500 membri sparsi per più di 50 comunità in Europa, nelle Americhe, in Australia e in Tanzania. Papa Pio IX affidò a loro il santuario mariano della Mentorella, in Abruzzo, molto amato da Giovanni Paolo II. Il superiore generale è dal 2011 padre Bernard Hylla.
Nel suo discorso, il Papa ha invitato inoltre la congregazione ad essere “testimoni della presenza del Signore Risorto”, cioè “missionari, apostoli del Vivente”. Come modello o “icona”, Francesco ha proposto Maria Maddalena, che “cercava Gesù morto e lo trova vivo” e ha portato questa “gioiosa Buona Notizia” agli altri discepoli.
Non siate uomini nostalgici”, ma “uomini contemplativi che, con lo sguardo del cuore fisso sul Signore, sanno vedere quello che non vedono altri”, “uomini che sanno proclamare, con l’audacia che viene dallo Spirito, che Cristo è vivo ed è il Signore”, ha detto il Papa, che ha esortato inoltre i Risurrezionisti “ad essere uomini in cammino, un Istituto ‘in uscita’, verso le periferie umane, lì dove è necessario portare la luce del Vangelo”.
“Quanti credono nel Risorto hanno il coraggio di ‘uscire’ a portare la Buona Notizia della Risurrezione, assumendo i rischi della testimonianza”, ha proseguito il Pontefice, che ha aggiunto: “Se la Risurrezione di Cristo è la nostra più grande certezza e il tesoro più prezioso, come non correre ad annunciarla agli altri?”.
“Risorti per far risorgere, liberati per liberare, generati a vita nuova per generare vita nuova in tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino”, ha esortato papa Francesco. “Questa è la vostra vocazione e missione di Fratelli della Risurrezione”, ha affermato. La certezza della Risurrezione “vi permetterà di ribaltare le pietre dei sepolcri e vi darà la forza per annunciare la Buona Notizia in questa cultura tante volte segnata dalla morte”, ha dichiarato.
Per leggere il testo completo cliccare qui.

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Anita Bourdin

Journaliste française accréditée près le Saint-Siège depuis 1995. Rédactrice en chef de fr.zenit.org. Elle a lancé le service français Zenit en janvier 1999. Master en journalisme (Bruxelles). Maîtrise en lettres classiques (Paris). Habilitation au doctorat en théologie biblique (Rome). Correspondante à Rome de Radio Espérance.

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