Manos Unidas e l'Africa: cooperazione allo sviluppo partendo dalla fraternità

Intervento del presidente dell’opera di aiuto promossa dalle donne

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CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 25 ottobre 2009 (ZENIT.org).- I cristiani vedono la cooperazione allo sviluppo come un gesto di “vera fraternità”, ha spiegato al Sinodo dei Vescovi per l’Africa il presidente di Manos Unidas.

Myriam García Abrisqueta ha preso la parola nell’assemblea per chiedere quale sia il valore aggiunto che i cristiani offrono nella loro opera di carità e promozione integrale.

Lo ha fatto basandosi sull’esperienza di Manos Unidas, istituzione cattolica di aiuto promossa da donne in Spagna che da cinquant’anni opera nella promozione dello sviluppo umano integrale tra le società più sfavorite, e sulla vocazione laicale di questa istituzione.

“L’Africa ha una straordinaria cultura ancestrale, prezioso patrimonio che arricchisce chi ha la fortuna di potercisi avvicinare. In ampie zone di questo continente, tuttavia, non si fa fronte alle necessità più fondamentali, e questa è una ferita profonda sia per il popolo africano che per tutti gli esseri umani”, ha affermato.

“La Chiesa offre in Africa una splendida testimonianza a favore della giustizia, del perdono e della pace – ha aggiunto -. Le organizzazioni ecclesiali di sviluppo devono continuare a sostenere questo lavoro della Chiesa nel continente”.

“Devono, inoltre, stare davvero vicino al popolo africano, accompagnando i suoi processi senza imposizioni”, ha sottolineato.

“Per assicurare il diritto all’alimentazione, deve essere favorita l’agricoltura familiare e bisogna fare lo stesso sugli altri fronti fondamentali dello sviluppo: sanità, istruzione, promozione sociale e promozione della donna”, ha proposto il presidente di Manos Unidas.

A suo avviso, “poche conseguenze di quelle che persistono nella società africana sono tanto dannose come la discriminazione delle donne, che possono giocare un ruolo importante nella risoluzione dei conflitti”.

“E’ responsabilità di tutti lavorare alla trasformazione dei valori nei Paesi del nord, denunciare le ingiustizie e promuovere nelle grandi istituzioni il rispetto degli impegni assunti, gettando così le basi per un futuro più giusto per il popolo africano”.

La García Abrisqueta ha quindi chiesto di agire per mettere in pratica la cooperazione allo sviluppo “partendo dalla vera fraternità”.

“Vogliamo così contribuire attraverso la carità e l’azione sociale a mostrare il meraviglioso volto di Gesù Cristo e del suo messaggio di salvezza”, ha concluso.

Manos Unidas è una ONG cattolica di volontari che dal 1960 lotta contro povertà, fame, malnutrizione, malattia, mancanza d’istruzione e sottosviluppo, e contro le cause di questi fenomeni.

E’ nata come campagna contingente contro la fame, e dal 1978 ha acquisito piena personalità giuridica, canonica e civile, come organizzazione, passando a chiamarsi Manos Unidas.

Per realizzare il suo obiettivo, finanzia progetti di sviluppo nei Paesi del Sud del mondo e realizza campagne di sensibilizzazione in Spagna.

L’Africa è il continente in cui finanzia il maggior numero di progetti.

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ZENIT Staff

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