Limiti e problemi creati dall'Obamacare (Seconda parte)

Il Reverendo Gerald E. Murray spiega perché la Chiesa cattolica americana si oppone alla riforma sanitaria proposta dal Presidente degli Stati Uniti

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La parola “blocco” usata dal Reverendo Gerald E. Murray riguardo al conflitto fra Chiesa Cattolica americana e Obamacare ha rinfrescato la memoria sulla battaglia legale che la Chiesa continua a sostenere senza sosta. Lo spiega meglio lo stesso Reverendo nell’intervista a ZENIT, in cui racconta a che punto si trova ormai questa “lotta”. Il Reverendo Gerald M. Murray è “Juris Canonici Doctor” ed è stato insignito “Dottore” dall’Univerità Gregoriana di Roma. E’ stato anche membro del Tribunale Diocesano di New York. Ed è parroco della Chiesa della “Holy Family”, alla 47ma Strada Est, a Manhattan, la Chiesa delle Nazioni Unite. Di seguito l’intervista. 

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Per gli italiani è difficile capire. Potrebbe spiegare meglio in che modo il giudice americano ha bloccato il mandato dell’Obamacare ad una impresa che rifiutava di obbedire alla legge?

Murray: Il giudice ha bloccato l’esecuzione della legge. Il che vuol dire che la ditta non deve fornire alla proprie impiegate l’assicurazione per gli anticoncezionali. Per il momento…

E questo giudice, il “giudice del blocco”, è il giudice più importante dopo la Corte Suprema?

Murray: E’ al livello immediatamente sotto la Corte Suprema. Così se il governo presenta appello contro questo giudice del circuito, il caso andrà alla Corte Suprema. Ma ci sono tanti giudici che hanno esaminato questa legge, dato che ci sono stati tanti ricorsi e alcuni hanno deciso a favore del governo, altri a favore della Chiesa. Non c’è dubbio che questo caso andrà alla Corte Suprema addirittura fra qualche mese.

C’è un termine per l’attuazione della legge?

Murray: Il mandato è già in vigore. Ma c’è stata una sospensione dell’esecuzione che, credo, scade a gennaio.

Sospensione. Una grossa concessione

Murray: Il governo ha dato un po’ di respiro alla istituzioni cattoliche affinchè potessero organizzarsi. Ma, nello stesso tempo, le istituzioni cattoliche avevano già citato in giudizio il governo perchè non volevano che mettesse in atto la legge in nessun modo. E’ complicato perchè c’è l’Obamacare, ci sono i regolamenti di esecuzione, ci sono le cause che chiedono la proibizione di questi regolamenti . Ma nello stesso tempo, questi regolamenti sono stati sospesi ed entreranno in vigore a gennaio, ma non ne sono sicuro.

Allora che succederà?

Murray: Le istituzioni pagheranno le assicurazioni oppure si rifiuteranno e saranno soggette a multe.

Si tratta di grosse multe? Oppure dovranno chiudere tutto?

Murray: Dovranno smettere di offrire quei servizi, licenziare i dipendenti, abbandonare quelle attività perchè attribuite ad una istituzione cattolica.

Questo è quello che il vardinale Dolan ha detto l’anno scorso. Lei cosa pensa?

Murray: Penso che questo arriverà alla Corte Suprema e che la Corte si pronuncerà a favore della libertà religiosa che è un’attività protetta dalla Costituzione, per cui il governo non ha il diritto di imporci come svolgere le nostre attività di organizzazione religiosa.

Ho letto da qualche parte che Obama vuole nominare qualcuno dei suoi in quell’importan te circuito di Washington.

Murray: Sì, a Washington.

Pensa che questa sia un tentativo, da parte di Obama, di politicizzare i giudici come avviene in Italia?

Murray: Penso di sì, perchè il Presidente ha dichiarato di voler trasformare l’ordinamento giudiziario. E per Obama trasformare, vuol dire trasformare le leggi come sono adesso, anche se, secondo la Costituzione americana, l’ordinamento giudiziario deve interpretare non creare le leggi. Anche in America i giudici hanno tanto potere. La corte Suprema approvò la Obamacare nella sua interezza dichiarando che una multa è una tassa e così cambiando il significato della parola perchè una multa non è una tassa: è il pagamento di una penale. Tuttavia, l’Amministrazione Obama quando la legge era in fase di approvazione disse che non era una tassa. Ma una volta che la legge fu approvata dissero che sì era una tassa. Tutto questo è profondamente disonesto.

Dunque Lei pensa che l’America seguirà la stessa strada dell’Italia?

Murray: Non credo, perchè non so come i giudici siano nominati in Italia. In America i giudici sono eletti o nominati. Da noi la carica non è quella di impiegati dello Stato. Negli Stati Uniti alcuni giudici sono eletti al livello locale, statale. Al livello federale sono nominati dal Presidente degli Stati Uniti, la nomina però deve essere approvata dal Senato. Così la voce del popolo trova in qualche modo ascolto per quello che riguarda la nomina dei giudici perchè il Presidente è eletto come pure il Senato.

Lei e, per esempio, la Sua segretaria, prestate servizio dentro una chiesa, siete esentati dall’osservanza dell’Obamacare?

Murray: No. Le norme sull’aborto, i contraccettivi, la sterilizzazione, esentano le Chiese e cioè gli edifici della chiesa e quelli che ci lavorano dentro. Ma altri aspetti dell’Obamacare regoleranno le assicurazioni sanitarie delle Diocesi e la conclusione sarà che dovremo pagare di più. Vedremo come andranno le cose.

Come cattolici voi non siete particolarmente colpiti?

Murray: No, ma l’Amministrazione ha creato una definizione a due facce: un luogo di culto è un’organizzazione religiosa, ma una scuola cattolica no. La Chiesa Cattolica non accetta questa definizione.

A questo punto, Lei pensa che il Presidente Obama sia diventato più morbido?

Murray: Non credo, perchè lui avrebbe potuto abolire i regolamenti che dicono che le scuole cattoliche non sono organizzazioni religiose. Ma non l’ha fatto. Queste norme sono entrate in vigore ad agosto, durante l’estate. Adesso una sospensione. Ma solo per concedere un po’ di tempo per organizzarsi. No, non ha abolito i regolamenti. E non ha dato alcuna indicazione di volerlo fare.

Lei è pessimista sull’avvenire?

Murray: No, perchè credo che la Corte Suprema si pronuncerà a favore della Chiesa. Da questo lato non sono pessimista. Ma se la Corte non si pronuncerà a favore della Chiesa cattolica, allora, almeno per il periodo in cui Obama sarà ancora al potere, ci sarà battaglia.

Allora la nuova scadenza, sarà all’inizio dell’anno prossimo?

Murray: Sì. Ma il fatto è che alcuni querelanti hanno già vinto le loro cause nei tribunali di livello inferiore ci fa sperare. Quindi credo che la Corte Suprema prenderà in esame la questione piuttosto presto.

Quelli che hanno vinto le cause non pagano per i contraccettivi?

Murray: No, non pagano.

Perché Obama ha fatto tutto questo?

Murray: Perchè vuole l’aborto, vuole i contraccettivi abortivi. E perchè noi venivamo da un sistema in gran parte privato. Lui vuole avere il controllo di questo sistema, ma non voleva che il governo diventasse l’unico assicuratore del Paese. Questo è il sistema del “pagatore unico” e nessuno o pochi lo vogliono. Quindi ha creato un sistema che è un ponte di passaggio verso il pagatore unico. Questo è quello che ha detto in passato. Il sistema del governo non funziona bene. Ci sono problemi e ci saranno tanti problemi nel futuro.

[La prima parte è stata pubblicata ieri 21 novembre 2013]

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Lilia Lodolini

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