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Le piaghe del cuore

Meditazione della Parola di Dio di lunedì 5 dicembre 2016 – II settimana di Avvento, Ciclo A

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Lettura
La guarigione del paralitico, nel capitolo 5 di Luca, è incastonata tra scene di vocazione, e segue la grande “giornata di Cafàrnao”, indicata dagli esperti come “giornata tipo” di Gesù. Siamo comunque alle prime battute della missione del Maestro, che lotta contro le cattive interpretazioni del suo ministero. La prima immagine da fugare è leggere Gesù come un guaritore. Quale rapporto esiste tra guarigione e remissione dei peccati? Come bisogna leggere il nesso tra “intervento a favore del corpo” e “rimando al piano spirituale” è chiaro in questo brano come in nessun altro.
Meditazione
Qual è il ruolo degli altri nel mio cammino di conversione? Entro nella meditazione con questa domanda. Il brano evangelico ci presenta persone che “fanno da tappo” alla possibilità che il malato raggiunga Gesù, perché si accalcano, ostruiscono il passaggio, impediscono a quelli che sono fuori di entrare. Come seconda possibilità, il brano ci presenta i quattro eroi che non si danno per vinti ma, visti inutili i percorsi ordinari, scoperchiano il tetto e calano il paralitico davanti a Gesù. Ho necessità di questi quattro “barellieri Unitalsi” per raggiungere Gesù; essi rappresentano la Chiesa, di cui ho estremo bisogno. I Padri antichi vi ravvisavano i quattro evangelisti. Ho chiaro che da solo non farò alcun percorso? Sento che molte paralisi mi impediscono di entrare in contatto con Gesù? Ho l’umiltà di chiedere aiuto ricorrendo alle mediazioni che la Chiesa mi offre? Nella Chiesa faccio parte della confraternita di coloro che fanno da tappo, impedendo ai lontani di avvicinarsi, o mi rispecchio nella fantasia dei quattro barellieri che calano dal tetto il paralitico? Dinnanzi alla fede dei barellieri e alla loro carità senza limiti, Gesù dice al paralitico: “Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati”. Il malato non ha detto e fatto nulla, non ha neppure manifestato il desiderio di guarire, hanno fatto tutto i barellieri ed è la loro fede che stupisce Gesù, è la fede della Chiesa che mi salva, come ci fa pregare la liturgia: “Non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa”. Tutti si aspettano la guarigione, ma Gesù interviene in una dimensione più profonda, che è all’origine del disagio del malato, creando delusione e disorientamento. Mai come qui emerge chiaro che Gesù è venuto a guarire l’uomo dall’interno, e che i miracoli di guarigione sono solo sacramento di una salvezza più profonda e duratura. Chiedo al Signore che la sua grazia mi guarisca laddove ci sono piaghe che non conosco.
Preghiera
Sono certo, Signore, che tu ascolti le mie preghiere e mi doni molto più di quanto chiedo. Perdonami se ti chiedo un raggio di luce, mentre tu mi vuoi donare il sole. Allarga i miei piccoli desideri sull’orizzonte ampio della tua volontà. Amen.
Agire
Compio un’opera di misericordia corporale: visito un ammalato.
***

Meditazione del giorno a cura di mons. Arturo Aiello, Vescovo di Teano-Calvi, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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ZENIT Staff

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