"La vita si guadagna con la fede in Cristo"

Messaggio per la Santa Pasqua del patriarca ecumenico di Costantinopoli

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di Anne Kurian

ROMA, martedì, 17 April 2012 (ZENIT.org) – “La vita si guadagna con la fede in Cristo”, ha dichiarato il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, nel suo messaggio per la Santa Pasqua ortodossa, che è stata celebrata domenica 15 aprile.

Nel suo messaggio, il patriarca ecumenico ha offerto una vera e propria arringa per la pace, denunciando il “grande errore” di credere che “il benessere pervenga al genere umano attraverso lotte intestine”.

La vita si guadagna con la fede in Cristo

“Cristo è risorto! E anche noi risorgeremo!”. Questa è la speranza rincuorante di Bartolomeo I. Infatti, Cristo non è risorto da solo. “Insieme a Lui – ha ricordato il patriarca – è risorto tutto il genere umano”.

Questo messaggio “gioioso per tutti” significa secondo Bartolomeo I che non serve più la ricerca mitologica dell’“acqua della immortalità”, perché l’immortalità “esiste in Cristo ed è offerta a tutti attraverso di Lui”.

Il mondo che vive “lontano da Cristo”, prosegue il patriarca, accumula ricchezze, “come se esse allungassero la sua vita”. Ma per salvare la sua vita, l’uomo “diffonde la morte agli altri”, strappando a loro “la forza economica della sopravvivenza” ed “interrompe violentemente il filo della loro vita”.

“Ma ahimè! Grande è il suo errore”, avverte Bartolomeo I. “La vita si guadagna con la fede in Cristo” ed attraverso “la incorporazione in Lui”. “Coloro che credono in Lui, professano la Resurrezione dei morti e per questo sono battezzati nella sua morte, risorgono insieme con Lui e vivono la vita eterna”.

La vita offerta a tutti

Dal momento che Cristo offre “a tutti la vita terrestre e la vita celeste”, non serve “annientare popoli per far sopravvivere altri popoli”, né “annientare esseri umani indifesi per far vivere in modo più agiato altri esseri umani”.

E’ un grave errore pensare “che il benessere pervenga al genere umano attraverso lotte intestine”. Al contrario, così avverte il patriarca: “quanti indirettamente o direttamente diffondono la morte, credendo così di prolungare o facilitare la propria vita, condannano se stessi alla morte eterna”.

Per Bartolomeo I, il fatto che Cristo abbia vinto la morte, conferma la sua “avversione” verso di essa: “Cristo conduce alla vita”, perché Egli è “la Vita e la nostra Resurrezione”.

Pertanto, il patriarca invita i credenti a non avere paura della morte. “La nostra forza non consiste nella invulnerabilità della nostra esistenza, ma nella sua resurrezione”, ha poi concluso.

[Traduzione dal francese a cura di Paul De Maeyer]

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ZENIT Staff

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