La Russia introdurrà l'insegnamento religioso nelle scuole

Solo per quattro credo, non figura invece quello cattolico

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di Nieves San Martín

MOSCA, venerdì, 24 luglio 2009 (ZENIT.org).- Sua Beatitudine Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russia, ha lodato l’annuncio del Presidente russo Dimitri Medvedev di introdurre la materia di Religione nelle scuole. Il progetto pilota prevede di insegnare solo quattro credo, tra i quali non figura quello cattolico.

La misura è stata ricevuta in modo positivo anche da monsignor Paolo Pezzi, l’Arcivescovo della Madre di Dio a Mosca, in un’intervista concessa alla “Radio Vaticana” questo giovedì.

Il Presidente Medvedev ha annunciato martedì un progetto per il quale gli alunni seguiranno lezioni di Religione o Etica secolare.

Medvedev ha detto che l’insegnamento verrà impartito agli studenti con meno di dieci anni di tutte le 12.000 scuole delle 18 regioni russe. Potranno scegliere se studiare la religione prevalente, quella ortodossa russa, o islam, buddismo o ebraismo, o meglio una visione d’insieme dei quattro credo, o un corso di Etica secolare.

Si pensa che la proposta faccia parte dello sforzo del Cremlino di insegnare ai giovani russi la morale dopo un periodo turbolento di incertezza a seguito del collasso dell’ateismo ufficiale dell’Unione Sovietica.

Il Patriarca Kirill, leader di cento milioni di cristiani ortodossi in Russia, ha lodato la proposta, dicendo che “tutte le preoccupazioni che la società ha espresso saranno affrontate da questa libertà di scelta”.

La Chiesa ortodossa russa aveva promosso l’idea di introdurre l’educazione religiosa nelle scuole. Nel Paese, Chiesa e Stato sono ufficialmente separati sotto la Costituzione post-sovietica.

Tre anni fa, alcune regioni hanno già preso l’iniziativa per conto proprio e hanno chiesto corsi di ortodossia russa.

Rispondendo alle preoccupazioni di quanti non sono religiosi e temono che questo sia un modo di imporre la religione della Chiesa ortodossa, Medvedev ha detto rivolgendosi ai religiosi e ai funzionari nella sua residenza fuori da Mosca che “gli studenti e i loro genitori potranno scegliere liberamente”.

“Qualsiasi coercizione o pressione sarà del tutto inaccettabile e controproducente”, ha aggiunto.

Il Presidente ha anche insistito sul fatto che la proposta è “solo” per quattro credo, escludendone altri, in particolare cattolicesimo e protestantesimo.

Medvedev ha spiegato che il programma nazionale inizierà l’anno prossimo come progetto pilota in 18 regione, coprendo circa il 20% delle scuole russe.

Si calcola che circa l’80% dei russi appartenga alla Chiesa ortodossa russa. Secondo alcuni studi, il 15-20% è praticante.

Alcune minoranze cristiane si sono lamentate per essere state escluse dal provvedimento.

Secondo monsignor Pezzi, l’Arcivescovo cattolico, “se in alcune scuole la presenza di alunni cattolici fosse tale da giustificare la formazione di un gruppo, stiamo valutando di chiedere, eventualmente, questa possibilità”.

Per il presule, questa iniziativa del Governo risponde all’emergenza educativa che vive il Paese, perché l’opinione pubblica e i governanti si sono resi conto “della necessità di tornare ad educare i giovani, tornare a dar loro una proposta convincente per la vita”.

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ZENIT Staff

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