L’uomo fragile può trasformarsi in guida sicura

Quello che è successo a Pietro può accadere ad ogni uomo. Basta squarciare il velo della propria presunta magnificenza e affidarsi completamente alle cure divine

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Se c’è un personaggio del vangelo con il quale si fanno i conti ogni giorno è sicuramente l’apostolo Pietro. La sua fragilità al momento della Passione di Cristo è lo specchio della nostra vita quotidiana. Penso all’uomo in genere, credente o ateo; bianco o nero; ricco o povero; re o suddito; professore o alunno; venditore o acquirente; presidente o cittadino. La  fragilità di ognuno è di certo riscontrabile nella sua quotidianità, anche se alcuni per nasconderla indossano più volte una maschera comportamentale che nega l’evidente. Costume di una società dove spesso la forma sostituisce in toto la sostanza. La vita prima o poi alza però il velo su tutto. In riferimento a Pietro leggo in Marco:Gesù gli disse: In verità ti dico: proprio tu oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte. Ma egli, con grande insistenza, diceva: Se anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò”. Lo stesso dicevano anche tutti gli altri. Il discepolo pescatore dopo poche ore rinnegherà il suo Signore. Finisce la sua “spavalderia” dinnanzi ad una minuscola serva. Cade la sua sicurezza e la sua voglia di difendere Gesù a costo di perdere la vita. In una notte fredda e piena di mistero sembrano sbriciolarsi tre anni trascorsi al seguito della missione di Gesù per i villaggi della Palestina. Difficile pensare che una infedeltà di tale portata sarebbe potuta diventare non la fine di un percorso di fede, ma l’inizio di una elevazione soprannaturale straordinaria, sigillata dall’assunzione dello Spirito Santo, qualche settimana dopo, nel giorno della Pentecoste. Si può morire per rinascere. Quello che è successo a Pietro può accadere ad ogni uomo. Basta squarciare il velo della propria presunta magnificenza e affidarsi completamente alle cure divine, pur se rinnegate fino al giorno prima.

Ma si può dar credito a chi non ha certo nella sua vita brillato per comportamenti alquanto discutibili? San Paolo insegna! “Se si cade da cavallo” è possibile rialzarsi in un nuovo modo di essere e di avanzare nella storia. Succede anche che la redenzione dell’altro possa far misurare qualcuno con la propria debolezza o la paura di cedere qualcosa di sé. Ma Pietro sarà in grado di rendere ancora testimonianza a Gesù? Lo rinnegherà in futuro? Sarà forte abbastanza da affrontare il martirio per il suo Maestro? La risposta la lascio, come è mia abitudine in questa rubrica, a mons. Costantino Di Bruno: “È questa la grandezza dellamore di Gesù. In un istante mette a tacere tutte le coscienze, tutti i cuori. Annulla con poche parole tutti i pensieri di oggi e di sempre. Sono sufficienti tre domande e tre risposte per fugare ogni dubbio. Pietro è costituito Pastore di pecore e agnelli. Tutti sono messi sotto il suo governo pastorale di fede e di amore. Nessuno potrà dire da questistante che  lui ama il Signore più di Pietro. Le parole di Gesù sono state chiare. Lamore di Simone è stato verificato. Lui ama Gesù più di tutti gli altri. Ora Lui può seguire il Signore. Lo seguirà sulla via del martirio, della croce. Pietro non solo ritorna nell’amore pieno per il suo Signore, ma viene indicato come guida sicura del popolo cristiano, fino al martirio estremo. In Giovanni è chiara la scena “dell’investitura”. Un interrogativo di Gesù si ripete per tre volte, quasi a voler verificare dinnanzi agli altri apostoli la devozione assoluta del discepolo verso il suo Maestro. “…Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore.. Gesù diventa in questa occasione il garante di Pietro.

Come prima aveva profetizzato il triplice rinnegamento, così ora profetizza la sequela fino al martirio. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi. È su questa parola divina che tutto viene fondato, non sul cuore di Pietro o sulle sue buone intenzioni. Gli altri Apostoli sono messi a dura prova nella loro fede verso il Messia. Devono accogliere Pietro come loro unica e sola guida, senza mai dubitare nel loro cuore sul suo amore e sulla sua fedeltà. Non farlo significherebbe non credere più in Gesù. Quante volte in una parrocchia, in un gruppo laico o religioso, in una famiglia, si accoglie un qualcuno che ha alle spalle una serie di errori. Sono i momenti in cui viene messo alla prova chiunque non riesca a capire una presenza, magari un giorno prima scartata. Ma se chi bussa alla porta è pronto a rivedere ogni cosa di sé, ognuno deve fare la sua parte per rendere tutto questo possibile. Se poi c’è la garanzia di un sacerdote, di un genitore o di una qualunque guida nel Signore, non accettare un ravvedimento, anche se del peggiore nemico, inclinerebbe il rapporto con la propria coscienza. Le esperienze negative diventano sempre le basi di un cambiamento, se la fede di una persona accetta di fondarsi sulla Parola di Gesù e non più sulla quella di un uomo, avvolta in più occasioni dal peccato. È nella Parola che di riflesso diventa fruttuosa ogni relazione umana, trasformandosi in vero garante di progresso nella scienza; di buon governo nelle comunità; di vera socialità nella politica; di equità nell’economia; di equilibrio in ogni percorso privato e pubblico. Ma è anche nella Parola che la fragilità dell’uomo può trasformarsi in guida sicura per gli altri e meravigliare il mondo!Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email: egidio.chiarella@libero.it. Per ulteriori informazioni: www.egidiochiarella.it. Per ordinare l’ultimo libro di Egidio Chiarella si può cliccare qui.

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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