L'imbroglio perfetto!

Tutto passa, ma non l’amore eterno di Dio per l’uomo

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Grande è il danno nella storia dell’umanità che “l’imbroglio perfetto” ha provocato e continua a determinare lungo il non facile cammino degli uomini, verso il progresso, la libertà e la redenzione. Cominciamo a dire che il mondo non si regge per volontà o potere dell’essere umano! Il sole va per la sua strada, così come le piogge, i venti, i grandi uragani che spazzano via tutto, come purtroppo è successo in questi giorni ai nostri fratelli Filippini, che vanno concretamente aiutati. L’uomo deve invocare sempre la benedizione di Dio in ogni cosa che compie, non solo come rituale occasionale, ma come certezza esistenziale della sua unità spirituale con il Padre, essenza prima della realtà conosciuta. L’uomo deve capire, anche se fa fatica ad ammetterlo, che non ha in sé il principio assoluto delle cose che Dio ha conservato per Sé! Guardandoci intorno ecco invece apparire lo spavaldo, l’arrogante, il prepotente, il superbo, l’altezzoso. Ognuno dimentica, come ci dice la Sacra Scrittura, che il nostro respiro ci è stato dato in prestito e da un giorno all’altro potrebbe, all’improvviso, non appartenerci più. Tutto ciò non è certo terrorismo psicologico, ma verità che disturba chi ha ancora non ha compreso che il suo ruolo, importante o meno, politico, professionale, clericale, sociale, familiare, parrocchiale, lavorativo, inattivo, da disagiato, viene dall’essere strumento divino su cui Dio stesso versa la propria misericordia, perché noi salvassimo il prossimo.

Non si diventa così marionette nelle mani di Dio, come pensa il non credente di turno, ma linfa per l’altro e ramo fiorito dell’albero della vita che si nutre perennemente della Parola del Signore, della sua grazia, della sua volontà. L’uomo dimentica nella sua spavalderia che Dio ha giurato amore eterno per lui e che mai mancherà di questo. Tutto passa, ma non l’amore eterno di Dio per l’uomo. Noi siamo protetti e guidati da questo amore. L’uomo, purtroppo, non riesce a prendere coscienza di siffatta verità che sconvolge l’esistenza umana e cambia le sue “regole del gioco”. Senza questa coscienza essenziale ci rendiamo corresponsabili di quell’imbroglio perfetto che l’uomo ha generato nello scrivere la storia, senza mettere al primo posto l’amore, la benedizione, la misericordia di Dio, riservati a tutti gli uomini della terra. Di Dio perciò si ha un bisogno solo meccanico, legato al momento di difficoltà. Non si ha bisogno di Lui come l’albero ha bisogno della terra e dell’aria per crescere e germogliare. Capite come l’imbroglio si perfezioni? Come spinga ai margini del suo cammino l’ignaro pellegrino, convinto che tutto proceda per il verso giusto, nonostante le sue insoddisfazioni interiori? Gli effetti speciali sono appunto ben strutturati e sanno dare l’illusione di una felicità fantastica a portata di mano, che chiaramente prima o poi farà venir fuori la fragilità del nostro sistema sociale. In esso, ormai, pur di avere più soldi o un attimo di notorietà, si distrugge, come in questi giorni, l’adolescenza; si sconfessa la famiglia o la stessa si autocondanna; si calpesta Dio, si rinnega se stessi. La corruzione pertanto dilaga e Papa Francesco denuncia l’imbroglio perfetto provocato anche da  cristiani corrotti e preti corrotti. “Quanto male fanno alla Chiesa!” – ribadisce il Papa – “perché non vivono nello spirito del Vangelo, ma nello spirito della mondanità“.

È necessario più Dio nella nostra vita! È l’unica ricetta per rientrare dall’imbroglio causato dall’uomo senza Dio. Più misericordia, più amore per il prossimo, meno litigi nella comunità, più accoglienza, più luce, meno tenebre, più vicinanza reale agli insegnamenti evangelici, ricordati spesso nelle nostre tavole rotonde, ma mai presi seriamente a modello effettivo di vita. Noi siamo per l’amore a tempo! Proclamiamo gli istanti, come misura della nostra carità. Attimi, infatuazioni, sentimenti cronometrati, sprazzi di fraternità, gocce insignificanti dinnanzi all’eternità dell’amore che il Figlio dell’Uomo ci ha donato, perché noi lo offrissimo a chi ci sta vicino. Capite che imbroglio ben organizzato e perfetto abbiamo generato e di cui non ci vogliamo disfare? Dio così si cancella dalla struttura sociale del mondo. Lo si caccia dalle aule, dagli uffici pubblici, perché nel peccato si teme Cristo. La verità ha sempre fatto male all’uomo guasto dentro! Una sapienza avariata sta guidando l’umanità a fare a meno di Dio, imbrogliandola e guidandola verso il baratro. 

Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email:egidio.chiarella@libero.it. Per ulteriori informazioni:www.egidiochiarella.it

* Si avvisano i gentili lettori che nelle librerie è possibile chiedere il volume del prof. Chiarella “Sui sentieri del vecchio Gesù”, edito If-Press di Roma. Il libro raccoglie i pezzi di un anno pubblicati su Zenit, con alcuni articoli inediti; la prefazione di Mons. Costantino di Bruno (Lettera al vecchio vangelo); la conclusione di Padre Paolo Scarafoni, LC (Cristo al centro) e la presentazione del Dr. Antonio Gaspari (Zenit).

Scheda libro:http://bit.ly/1giEzlP

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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