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Il saluto di padre Federico Lombardi ai giornalisti accreditati

Prima di congedarsi come direttore della Sala Stampa vaticana, il gesuita invia una lettera a tutti coloro che lo hanno accompagnato nei 10 anni di servizio

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Pubblichiamo integralmente la lettera che lo scorso 24 luglio padre Federico Lombardi ha inviato a tutti gli accreditati, prima di lasciare il suo servizio come Direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
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Carissima, carissimo, carissimi,
terminando il servizio presso la Sala Stampa della Santa Sede, ringrazio di cuore chi ha voluto manifestarmi gentilmente sentimenti di apprezzamento e di affetto. Ne sono molto grato.
Allo stesso tempo desidero salutare tutte le colleghe e i colleghi, le collaboratrici e i collaboratori con cui ci siamo accompagnati in questi dieci anni di strada. Abbiamo seguito insieme il ministero di due grandi Papi, abbiamo vissuto momenti molto significativi della storia della Chiesa – e diciamo pure della famiglia umana – cercando di leggerne e farne comprendere il significato.
Ringrazio i Papi che mi hanno chiamato a servirli da vicino – Benedetto e Francesco -, ma anche tutti coloro che mi hanno aiutato e incoraggiato nel lavoro quotidiano, nei giorni di fatica e in quelli di gioia, e fra questi sono convinto di poter annoverare praticamente tutti voi. Per mia fortuna, non ho mai avuto l’impressione di non essere accolto o rispettato da alcuno.
E’ stata una bella chiamata, impegnativa. Ora cerco di ascoltare le parole ben note di Gesù ai suoi discepoli: “Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: ‘Siamo servi inutili, abbiamo fatto quanto dovevamo fare’” (Luca 17, 10). E starò ancora in ascolto delle nuove indicazioni di chi per me rappresenta il Signore.
Ancora una volta, se posso, vi dico la mia stima per il lavoro nel campo della comunicazione, per la sua grande possibilità di servizio per gli altri e quindi per la grande responsabilità che comporta. Auguro a tutti di potervisi dedicare con impegno e con entusiasmo, e che il Signore ci accompagni sulle nostre strade.
E naturalmente un augurio particolare a Greg Burke e a Paloma García Ovejero, che faranno certamente benissimo il compito a cui sono chiamati.
Federico Lombardi S.I.

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ZENIT Staff

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