Il Rinnovamento nello Spirito Santo è un "frutto del Concilio"

Oltre ventimila persone all’apertura della 35° Convocazione Nazionale

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di Luca Marcolivio

RIMINI, domenica, 29 aprile 2012 (ZENIT.org) – Oltre 20mila persone hanno preso parte ieri pomeriggio alla festosa inaugurazione della 35° Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito.

Tra canti, danze e battimani, i membri del movimento si sono radunati presso il padiglione D5 della Fiera di Rimini, per la preghiera comunitaria carismatica che ha aperto l’evento. Molti dei presenti avevano indosso la maglietta ufficiale dell’evento, recante impressi tutti i numeri dal 1972 al 2012, ovvero i 40 anni del Movimento in Italia.

Al suono di tromba è stato proclamato il motto della Convocazione di quest’anno: «Con Maria, Madre del Rinnovamento, nello Spirito gridiamo: “Gesù è il Signore! Alleluia!”». Questo annuncio, “non è slogan, né un tema malinconico del passato, ma un voler tornare all’essenzialità dell’essere sotto l’azione dello Spirito Santo”, ha commentato il coordinatore nazionale di RnS, Mario Landi, durante la sua relazione introduttiva.

Non si tratta, ha proseguito Landi, di un “fatto verbale” ma “esistenziale”, perché “la nostra vita, se non è guidata dallo Spirito Santo non ha senso”. Il coordinatore nazionale di RnS ha aggiunto che il movimento “è un frutto del Concilio, come nuova Pentecoste nella Chiesa, e dopo il Concilio lo Spirito Santo non poteva non far nascere un movimento che riproponesse alla Chiesa e alla società il cuore fondamentale del kerigma dell’annuncio cristiano”.

La prima giornata di Convocazione è stata conclusa dalla Celebrazione Eucaristica, presieduta dal vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi. Poco prima della Santa Messa, monsignor Mariano De Nicolò, vescovo emerito della diocesi romagnola, ha espresso il suo saluto ai presenti sottolineando l’importanza della vita sacramentale.

L’eucaristia, in particolare, è “un alimento e un sostegno indispensabile per poter percorrere la via della vita, finché non giungiamo, dopo aver lasciato questo mondo, alla nostra vera meta, che è il Signore”, ha detto il presule. Ogni sacramento va quindi amministrato da tutti i sacerdoti del mondo, affinché i fedeli “conservino indelebile memoria della redenzione”.

Lo Spirito Santo, poi, “esercita sul Corpo mistico la stessa azione che esercita sul corpo fisico di Cristo”, ha aggiunto il vescovo emerito di Rimini.

L’omelia di monsignor Lambiasi, nei Vespri prefestivi della Domenica del Buon Pastore, si è soffermata sul concetto di “gregge” cristiano, che non ha nulla a che vedere con un “collettivismo massificante e spersonalizzante”. Gesù, il Buon Pastore, infatti, “chiama le sue pecore, ciascuna per nome” (Gv 10,3), mentre la comunità cristiana è “unità di distinti, non confusione di identici”, non una “massa di anonimi”, bensì una “comunità di chiamati”.

Con riferimento alla Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni sacerdotali, il presule si è poi rivolto in modo particolare ai giovani del Rinnovamento nello Spirito, invitandoli ad aprirsi allo sguardo di Gesù che li cerca e, “con la sua voce inconfondibile, dice: Seguimi”.

“Preghiamo perché molti giovani rispondano alla chiamata del bel Pastore con umile, grata e incondizionata generosità”, ha poi concluso il vescovo.

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ZENIT Staff

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