Il Papa ai Cavalieri di Colombo: "Siate difensori delle verità morali del Vangelo"

Il Santo Padre invia un messaggio all’antica organizzazione cattolica statunitense a conclusione dei lavori della 131.ma convention svoltasi in Texas

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Si è conclusa oggi la 131.ma convention dei Cavalieri di Colombo, dopo due giorni di lavoro a San Antonio, in Texas, dedicata al tema “Siate Protettori dei doni di Dio”, espressione pronunciata da Papa Francesco durante la Messa di inizio pontificato. Per l’occasione, il Santo Padre ha voluto salutare i partecipanti attraverso un Messaggio a firma del cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone. 

Nell’Anno della Fede – auspica il Papa – ogni Cavaliere di Colombo possa, attraverso “la preghiera personale, la catechesi e le opere di carità”, riaccendere “la luce della fede – lumen fidei – che amplia i nostri orizzonti, apre i nostri cuori all’amore e guida i nostri passi come individui, famiglie e nazioni lungo il cammino della speranza alla quale Dio continuamente guida noi e tutta la storia umana”.

Riflettendo sulla responsabilità dei laici nella missione della Chiesa, il Pontefice ha invitato ogni Cavaliere e ogni Consiglio “a testimoniare la natura autentica del matrimonio e della famiglia, la santità e la dignità inviolabile della vita umana, e la bellezza e la verità della sessualità umana”.

In questo tempo di cambiamenti sociali e culturali rapidi – prosegue – “la protezione dei doni di Dio non può non includere l’affermazione e la difesa del grande patrimonio di verità morali insegnate dal Vangelo e confermate dalla retta ragione, che servono come il fondamento di una giusta e ben società ordinata”. 

In chiusura della missiva, Francesco esprime il proprio apprezzamento per l’opera dell’organizzazione cattolica statunitense, fondata alla fine del XIX secolo, che attualmente conta più di un milione e 800 mila membri. In particolare, il Papa loda “la chiara testimonianza pubblica offerta dai Cavalieri di Colombo nel proteggere il diritto e il dovere dei credenti di partecipare in modo responsabile, sulla base delle loro convinzioni più profonde, nella vita della società”. 

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ZENIT Staff

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