Il Meeting: "un'esperienza educativa"

Lo ha detto Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli

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di Antonio Gaspari

RIMINI, domenica, 19 agosto 2012 (ZENIT.org).- “Il Meeting che si svolge ogni anno a Rimini è un luogo di educazione per giovani e adulti”.

Lo ha detto oggi 19 agosto a Rimini, Emilia Guarnieri, presidente della “Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli”, nella conferenza stampa di presentazione della XXXIII edizione.

“Al Meeting il mondo è di casa – ha proseguito la Guarnieri – e ciò che può consentire l’amicizia tra i popoli è qualcosa che c’è già in comune” e cioè “ il desiderio di infinito presente in ogni uomo”.

I temi che verranno affrontati in questa edizione riguardano la scienza e la ricerca scientifica, l’organizzazione civile, l’economia, la giustizia e il diritto, la libertà religiosa.

A conferma dell’internazionalità e della comune aspirazione al bene comune, è intervenuto Ivan Caracalla, direttore del Caracalla Dance Theatre di Beirut, la cui rappresentazione The village’s Opera sarà lo spettacolo inaugurale del Meeting.

“Abbiamo calcato i più prestigiosi palcoscenici del mondo – ha spiegato Ivan Caracalla – ma quello del Meeting si avvicina di più al nostro modo di percepire l’umanità”, infatti “questo gruppo di danza può stare insieme solo se riconosce una comune umanità”.

Il Caracalla Dance ha attirato l’attenzione della stampa mondiale per un originale forma di danza che rivela un ricco e misterioso Oriente armonizzato con tecniche occidentali, e la sua storia ha caratteristiche che lo collocano in un ambito sociale e culturale rilevante.

Nato negli anni settanta, il gruppo era composto da un piccolo gruppo di giovani studenti, i quali cercavano nella danza pace e serenità, mentre il Libano era stravolto da una guerra civile.

Chiuso a causa della guerra, il Caracalla Dance ha riaperto negli anni novanta introducendo diversi stili di danza moderna, classica, jazz, hip-hop, ecc. Oggi sono circa 1600 gli studenti provenienti da più parti del mondo.

La scuola organizza spettacoli ed eventi che oltre ad avere un forte impatto culturale curano anche l’aspetto caritativo per comunità e centri estivi.

Ivan Caracalla ha spiegato che il teatro che dirige è diventato nel tempo l’esempio dell’identità nazionale libanese nella quale convivono in pace persone di culture e religioni diverse.

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ZENIT Staff

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