Fuoco siriano su Israele: quattro razzi esplosi sulle alture del Golan

L’esercito israeliano ha risposto subito dopo con colpi di artiglieria. Finora nessuna vittima accertata

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Quattro razzi provenienti dalla Siria sono caduti stamane sulle alture del Golan e nell’alta Galilea, a nord di Israele. Due di questi – informa il Jerusalem Post – sono esplosi nella Hula Valley, in Galilea, e altri due sono caduti nel lato israeliano del Golan. La zona di lancio sarebbe quella di Quneitra, area controllata dall’esercito di Bashar Assad e dove sembra siano attivi Hezbollah.  

Grande tensione nelle cittadine israeliane di confine con Libano e Siria, dove, poco prima dell’impatto, sono risuonate le sirene. Ai residenti è stato chiesto di rimanere chiusi in casa per dieci minuti. L’esercito ha prontamente risposto all’offensiva con colpi di artiglieria diretti verso la Siria; la “responsabilità” dell’attacco è stata infatti al Governo siriano del presidente Assad.

Lo scontro a fuoco, uno dei più violenti nell’area degli ultimi anni, sembra non aver provocato alcuna vittima. Fonti locali riferiscono tuttavia ai media di alcuni feriti. Finora, però, nessuna conferma. 

Secondo le forze militari, invece, l’azione è stata “deliberata e orchestrata” dalla Jihad islamica, gruppo attivo principalmente nella Striscia di Gaza. Membro di quest’ultima è Mohammed Allan, il palestinese detenuto nelle carceri israeliane noto alle cronache mondiali per i suoi 60 giorni di sciopero della fame, interrotti proprio ieri. La lunga astinenza dal cibo ha fortemente debilitato la salute dell’uomo, tanto che la Corte suprema ha deciso di sospendere gli arresti preventivi. Ad accelerare i tempi forse anche le minacce della Jihad islamica che, nei giorni scorsi, aveva avvertito che, nel caso di un’eventuale morte di Allan, avrebbe “difeso il proprio popolo”.

Nei giorni scorsi Israele aveva annunciato il dispegamento di una batteria di Iron Dome, sistema di difesa missilistico, vicino la città portuale di Ashdod. 

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ZENIT Staff

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