È di almeno 25 morti e una trentina di feriti, il bilancio dell’attentato contro la cattedrale copto-ortodossa di San Marco al Cairo. L’esplosione, non ancora rivendicata da alcun gruppo, è avvenuta presso la cappella dei Santi Pietro e Paolo, dove si stava celebrando la messa per la sezione femminile, la maggior parte delle vittime sono, infatti, donne e bambini.
Messaggi di cordoglio sono giunti anche da papa Francesco e dal mondo cattolico italiano. L’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia si è detto “profondamente addolorato la notizia del vile attentato” ed ha espresso alla comunità copta del capoluogo piemontese, la sua “piena e partecipe solidarietà insieme a tutti i fedeli cattolici della Diocesi di Torino, pregando per i morti e i feriti e ricordando anche le loro famiglie”.
Condannando fermamente “un terrorismo che colpisce indiscriminatamente le persone innocenti anche nei momenti e nei luoghi della preghiera”, Nosiglia ha ricordato le parole di papa Francesco: “nessuna guerra, nessun atto di violenza può essere giustificato nel nome di Dio”.
Il presule ha offerto l’odierna messa serale alla Consolata “per chi ha subito tale violenza e perché il rispetto di ogni comunità religiosa sia sempre salvaguardato da tutti quale diritto fondamentale della vita pacifica e solidale in ogni Paese”.
Anche la Comunità Sant’Egidio ha manifestato il suo “dolore” e la sua “solidarietà fraterna” al patriarca Tawadros II e a tutta la Chiesa copta d’Egitto per l’attentato subito. “Si tratta di un atto terroristico che non ha precedenti perché effettuato di domenica, nel cuore della presenza copta al Cairo, proprio accanto alla cattedrale di San Marco, nel quartiere di Abbasseya”, si legge in una nota di Sant’Egidio.
“La condanna nei confronti di chi non risparmia neanche la vita dei bambini in un giorno di festa non può che essere totale e ferma – prosegue il comunicato -. Si è voluto colpire e intimorire una realtà religiosa radicata in quella terra dagli inizi del cristianesimo e inserita pienamente nel tessuto sociale e civile dell’Egitto. Conoscendo la forza della sua fede antica esprimiamo in questo momento tutta la nostra vicinanza alla Chiesa copta, già tante volte provata dal terrorismo”.
Al tempo stesso, Sant’Egidio sente “l’esigenza di prendere le distanze in modo netto da chiunque intenda minare le basi di una convivenza tra le religioni in tutta la regione. Crediamo – si legge nella nota – che non sia solo un dovere ma una necessità se si vuole uscire dalla spirale di violenza che colpisce in modo particolare le minoranze e ricostruire un futuro di pace nel Mediterraneo”.
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Egitto: 25 morti in attentato a cattedrale copto-ortodossa
Le vittime in prevalenza donne e bambini. Cordoglio anche nel mondo cattolico italiano