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Dio ti cerca

Meditazione della Parola di Dio di martedì 6 dicembre 2016, memoria di San Nicola Vescovo – II settimana di Avvento, Ciclo A

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Lettura
Il testo di oggi è inserito nel capitolo 18, a sua volta parte della sezione “Discorsi di Gesù”. Il tema del capitolo è “la Chiesa”, con paragrafi sull’umiltà (essere come bambini), sullo scandalo, sulla correzione fraterna, sulla preghiera comune, sull’importanza del perdono. L’inserimento della parabola della pecora smarrita in questo contesto, nella redazione di Matteo, ci invita a sottolineare non solo il tema della misericordia, come negli altri evangelisti, ma anche la ricaduta ecclesiale che la misericordia ha sui componenti della comunità.
Meditazione
L’attenzione solitamente posta sulla pecora smarrita non ci fa considerare l’atteggiamento folle del pastore che, per cercare la perduta, lascia le novantanove incustodite. “Che ve ne pare?”: comincia così il racconto di Gesù, quasi a chiamare in causa gli ascoltatori perché esprimano un parere sulla scelta incauta del pastore. Si può mettere a repentaglio l’incolumità del gregge intero per mettersi sulle tracce di una pecora smarrita? E cosa pensano le altre pecore del pastore che le abbandona, per mettersi sulle tracce della perduta che certamente ha avuto responsabilità nell’allontanarsi dal gruppo? Abituati a leggere il Vangelo in una direzione, aiutati anche dalle raffigurazioni dell’arte pittorica, a volte ci sfugge la dimensione di scandalo che Gesù vuole sottolineare.  Siamo posti dinnanzi alla follia dell’amore di Dio che, per una stella che rischia di spegnersi, dimentica l’intero firmamento. Certo, se non ci poniamo nei panni della pecora perduta o nella condizione della stella che sta per essere inghiottita da un buco nero, non comprendiamo ciò che Gesù ci sta dicendo: per noi Egli è disposto a perdere tutto. Se poggiamo la mente e il cuore in questo pensiero ne nascono sentimenti di santa confusione, di riconoscenza, di propositi di santità. Nel “Tu scendi dalle stelle” sant’Alfonso fa cantare “Quanto ti costò l’avermi amato!”. Chi non apre il cuore all’amore folle e spropositato di Dio, è ancora lontano dalla fede cristiana. La considerazione che questa piccola parabola sia inserita in un discorso sulla Chiesa, apre la meditazione su una serie di pensieri che riguardano il modo con cui noi, già al sicuro, guardiamo le pecore smarrite, come facciamo nostri i sentimenti del Pastore, quale spazio riserviamo a coloro che tornano da lontano, quanta festa siamo disposti a fare per il loro ravvedimento. Spesso le nostre comunità sono chiuse nel risentimento e nella gelosia, non gustano la grazia di essere al sicuro nel gregge della Chiesa, emettono verdetti di condanna per coloro che si sono smarriti. Come accolgo per me la misericordia di Dio? Come sono disposto a celebrarla per gli altri?
Preghiera
Signore Gesù, che lasci il Paradiso per venire a cercarmi in questa valle di lacrime, fa’ che io non renda vana la grazia della Redenzione, e in questo Natale mi lasci cercare e trovare.
Agire
Mi fermo in una Chiesa a dire grazie.
***

Meditazione del giorno a cura di mons. Arturo Aiello, Vescovo di Teano-Calvi, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

 

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ZENIT Staff

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