"Dialogo con islam 'patrimonio fragile'. Difendetelo e non scoraggiatevi!"

Ai vescovi del Benin “ad limina”, il Papa raccomanda di non entrare in “giochi politici” e di sostenere famiglie e vocazioni, condividendole con i paesi dove “manca la Chiesa”

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Alla luce delle recenti tragedie in Africa nate da odio religioso, il Benin appare come una perla rara, uno dei pochi esempi “di armonia tra le religioni sul suo territorio”. È questo uno dei dati più significativi che Papa Francesco rileva nel suo discorso ai vescovi del paese africano, ricevuti stamane in visita ‘ad limina’.

Il Papa apprezza l’operato della Conferenza Episcopale, soprattutto in materia di dialogo con l’islam; chiede quindi di “preservare” questo patrimonio così “fragile”, anche per essere da modello nel “clima globale” segnato da violenze e persecuzioni. 

Francesco evidenzia tuttavia quelli che sono i “venti contrari” che spirano in tutto il mondo e, in modo ancora “poco visibile”, anche nella chiesa e nella società del Benin. Ovvero secolarizzazione, fede superficiale, cristianesimo “appannaggio di una élite”, “cultura dello scarto”.

Offre quindi alcune raccomandazioni affinché i vescovi possano compiere al meglio il loro ministero pastorale. Anzitutto il Papa incoraggia ad “andare controcorrente”, ponendosi come priorità l’accoglienza di ogni persona e il sostegno alle famiglie, specie in vista del Sinodo del prossimo ottobre.

L’obiettivo – sottolinea il Santo Padre – è far sì che “il desiderio di una profonda conoscenza del mistero cristiano” non resti un fatto di pochi, “ma animi tutti i fedeli” e renda evidente a tutti “la tenerezza e la misericordia” di Dio. Perché, spiega, “solo una fede profondamente radicata nel cuore dei fedeli e concretamente vissuta” permetterà di “fare fronte” alle sfide del momento attuale.

Ciò si concretizza nella lotta allo “scarto”, nella diffusione dei “valori evangelici dell’accoglienza e dell’incontro”, nella realizzazione di iniziative “specifiche” che mirino alla promozione umana.

Riguardo alla famiglia, Bergoglio invita poi a star loro vicino nella vita di tutti i giorni con “determinazione”, anche se – ammette – “la pastorale matrimoniale è difficile, tenuto conto della situazione concreta, sociale e culturale del vostro popolo”. “Non scoraggiatevi” però – aggiunge il Pontefice – “ma perseverate costantemente perché la famiglia, così come la difende la Chiesa cattolica è un dono di Dio che porta alle persone e alla società gioia, pace, stabilità, felicità”.

La stessa attenzione i vescovi beninesi sono chiamati a rivolgerla anche ai giovani, preoccupandosi in particolare per la loro istruzione affinché essa sia “integrale”, cioè “umana e spirituale”, basata sui principi della solidarietà e della giustizia. “Non si tratta mai di una semplice assistenza sociale – precisa il Pontefice – ma della manifestazione della tenerezza e della misericordia di Gesù stesso, che si china sulle ferite e sulle debolezze dei suoi fratelli”. Così – ribadisce – “la gioia del Vangelo viene annunciata in modo più efficace agli uomini”.

Stesso discorso vale per le vocazioni: cura, discernimento, vicinanza. E dato che sono tanti in Benin i giovani che desiderano abbracciare il sacerdozio e la vita consacrata, il Papa invita a “condividere con generosità” queste vocazioni con gli altri Paesi “che mancano di chiese”.

Infine l’invito a “vivere intensamente l’Anno della Vita Consacrata”, stando attenti soprattutto a “non entrare direttamente nel gioco politico o nelle querelle dei partiti” perché questo, afferma il Papa, è un aspetto che attiene ai laici. Voi come vescovi – conclude -, “formateli e incoraggiateli senza fermarvi”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione