“Con il Si di Maria la vita umana si è trovata abitata da Dio”; dice l’Arcivescovo di Loreto

LORETO, giovedì 25 marzo 2004 (ZENIT.org).- Si è svolta nel santuario di Loreto il 25 marzo, in occasione della Solennità dell’Annunciazione del Signore, l’inaugurazione della Preghiera Universale per la vita.

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Tale Giornata di preghiera è stata promossa negli Stati Uniti dal 1995 e poi diffusasi in tutto il mondo, in risposta all’appello lanciato Giovanni Paolo II che nell’enciclica Evangelium Vitae, chiede: “una grande preghiera per la vita che attraversi il mondo intero”.

La Celebrazione Eucaristica inaugurale della Preghiera Universale per la vita, è stata presieduta dal Cardinale Alfonso Lopez Trujillo, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.

Alle ore 12,00, si è svolto l’Angelus e la consacrazione a Maria del lavoro per la promozione e la difesa della vita.

Fra gli obiettivi più importanti da perseguire attraverso la preghiera, indicati dall’”Associazione Difendere la Vita con Maria” c’è la protezione dei nascituri e la commemorazione delle vittime dell’aborto.

La preghiera per l’unità e la santità della famiglia affinchè emergano le forze capaci di promuovere efficacemente la tutela della vita umana. La preghiera per la guarigione delle giovani famiglie tentate dalla paura di concepire e generare, di accogliere la vita e di educare i figli; E la preghiera per togliere dalle coscienze l’idea che sia possibile giustificare per varie ragioni gli attentati contro la vita umana dal suo sorgere al suo naturale tramonto.

La Giornata di Preghiera intende affidare a Maria, “incomparabile modello di accoglienza e cura della vita” (EV 102), cui è affidata l’intera causa della vita (EV 105), così come ogni progetto ed iniziativa a favore della vita.

In una intervista concessa a “Radio Vaticana”, l’arcivescovo prelato di Loreto Angelo Comastri, ha spiegato che “la giornata del 25 marzo, è apparsa a tutti come la giornata più indicata per cantare la vita”.

“Nella piccola casa di Nazareth, nella casa di Maria, – ha precisato il prelato – nel momento in cui Ella pronunciò il sì accadde la più grande avventura della vita umana. La vita umana si è trovata abitata da Dio. Dio si è fatto uomo. Che cosa poteva accadere di più grande all’uomo?”

“Partendo da questa giornata – ha continuato Comastri – vogliamo riprendere il canto della vita perché si è spento in tante famiglie, si è spento nella società, si è spento perché oggi respiriamo un’aria di morte, un’aria di disprezzo della vita, che parte dal grembo materno ma attraversa tutte le fasi della vita”.

“Noi vogliamo gridare insieme a Maria: sì alla vita, perché la vita è bella, perché la vita è un dono di Dio, perché la vita è una magnifica avventura, perché la vita va vissuta cantando il Magnificat”, ha concluso l’Arcivescovo dl Santuario di Loreto.

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ZENIT Staff

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