Appello dei presuli dei Paesi del G8: mettete al centro i poveri

Incoraggiano a sostenere lo sviluppo sostenibile

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ROMA, giovedì, 25 giugno 2009 (ZENIT.org).- “Provvedimenti condivisi, finalizzati a proteggere i più poveri e assistere gli Stati in via di sviluppo”: sono queste le priorità evidenziate in una lettera ai leader del G8 dai Presidenti delle Conferenze episcopali dei Paesi che si riuniranno al summit in Abruzzo dall’8 al 10 luglio prossimi.

“Paradossalmente i poveri che hanno contribuito di meno alla crisi economica con cui il mondo oggi si confronta, saranno quelli che con ogni probabilità soffriranno di più la devastazione, perché relegati ai margini in una schiacciante povertà”, scrivono i Presidenti dei Vescovi di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Russia, Gran Bretagna e Stati Uniti.

“Alla luce di questi fatti, i Paesi membri del G8 dovrebbero far fronte alle loro responsabilità nella promozione del dialogo con le altre maggiori potenze economiche per aiutare a prevenire ulteriori crisi finanziarie”, continuano.

Nella lettera, chiedono poi di “onorare i loro impegni nell’aumento degli aiuti allo sviluppo per ridurre la povertà globale e raggiungere gli ‘Obiettivi di Sviluppo del Millennio’, specialmente nei Paesi africani”, entro il 2015.

Successivamente, si sottolinea la necessità di una maggiore collaborazione con i Paesi in via di sviluppo per far sì che questi “possano diventare agenti attivi della loro crescita, partecipando alle riforme politiche, governative, economiche e sociali al servizio del bene comune”.

I firmatari della lettera chiedono poi il rafforzamento dei “processi di peacekeeping in modo che i conflitti armati non continuino a privare i Paesi delle risorse necessarie allo sviluppo”.

I presuli, preoccupati per “l’impatto che il cambiamento climatico produrrà sulla vita degli ultimi”, chiedono di “fissare impegni concreti”, creare “meccanismi per mitigare ulteriori cambiamenti climatici aiutando i poveri” ad adeguarsi a questi effetti, e adottare “tecnologie appropriate per uno sviluppo sostenibile”.

“Proteggere i diseredati e il pianeta – sostengono – non sono ideali tra loro contrastanti ma priorità morali per tutte le persone di questo mondo”.

I presuli invitano quindi i leader del G8 ad assicurare attraverso adeguate politiche “il bene comune di ciascuno”.

“Come famiglia umana – continua la lettera – siamo chiamati ad assicurare i nostri stessi benefici anche ai nostri membri più deboli. La nostra tradizione morale impegna la Chiesa a proteggere la vita umana e la sua dignità, specialmente dei membri più poveri e vulnerabili della famiglia umana”.

“Nei volti dei poveri la Chiesa cattolica vede il volto di Cristo che siamo chiamati a servire in tutti i Paesi del mondo”, concludono poi.

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ZENIT Staff

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