Foto: ZENIT - GS

San Paolo della Croce e la devozione della Sicilia

Dalle scolaresche alle parrocchie, gioiosa accoglienza delle spoglie del Santo per trenta giorni nell’isola

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Dal 28 novembre sono rientrate a Roma le spoglie mortali di San Paolo della Croce dopo una solenne peregrinatio in terra di Sicilia. La Famiglia Passionista ha desiderato questo evento per festeggiare il centenario della presenza dei padri nella Regione del Ss.mo Crocifisso e la risposta dei fedeli non è mancata.
L’urna vitrea contenente il corpo del fondatore dei Passionisti (Ovada, 3 Gennaio 1694 – Roma, 18 Ottobre 1775) è stata accolta nelle diocesi siciliane per trenta giorni.
La peregrinatio corporis ha toccato diversi comuni, come: Nicosia (CT), Acireale (CT), Francofonte (SR), Borgo Nuovo “Palermo”, Borgetto (PA), Camporeale (PA), Castellammare del Golfo (TP), Salemi (TP), Alessandria della Rocca (AG), Cianciana (AG), Bivona (AG), Casteltermini (AG), Mascalucia (CT), Catania, Gela (CL), Butera (CL), Messina, Giffoni Valle Piana (SA). In essi si sono svolte diverse iniziative, dalle solenni concelebrazioni alla visita personale al Santo dei fedeli, dai momenti di preghiera per i giovani o per le famiglie alla visita dei religiosi agli ammalati o ai ragazzi nelle scuole o luoghi di incontro. Il santo Fondatore ha ricevuto l’omaggio anche di autorità civili e militari.
Impegnati in prima persona, per una degna accoglienza a San Paolo della Croce, sono stati gli Arcivescovi e Vescovi delle rispettive Arcidiocesi e diocesi di Acireale, Siracusa, Palermo, Monreale, Trapani, Mazzara del Vallo, Agrigento, Catania, Piazza Armerina, Salerno-Campagna-Acerno, che hanno accolto l’urna del grande mistico proveniente dalla Basilica dei Santi Giovanni e Paolo di Roma (Colle Celio).
Il lungo viaggio è stato costellato da momenti di forte emozione popolare così che molti, dai giovani agli anziani, sono accorsi per chiedere grazie spirituali all’instancabile testimone del Mistero di Cristo Crocifisso.
La passione di Gesù Cristo è la porta per cui si entra nei pascoli della vita eterna” è una delle massime del Santo, la cui presenza in Sicilia rimane viva grazie all’apostolato missionario dei Padri fin dal 1916. Il pellegrinaggio ha visto un successo anche delle iniziative sociali e culturali, oltre che delle celebrazioni previste nel fitto programma dei Padri responsabili della Peregrinatio: diversi Vescovi hanno voluto essere presenti ai solenni pontificali, tra cui Mons. Giorgio Demetrio Gallaro Eparca di Piana degli Albanesi, come anche Mons. Ioan Robu Arcivescovo Metropolita di Bucarest e Presidente della Conferenza Episcopale della Romania. Questi ha ricordato, nella sua omelia del 13 Novembre, gli amorevoli sacrifici fatti dai Padri Passionisti in Romania e Bulgaria all’indomani delle accuse del regime comunista (1945). Dopo la solenne concelebrazione del 27 novembre, presieduta da Mons. Luigi Moretti, Arcivescovo Metropolita e Primate di Salerno-Campagna-Acerno, le reliquie di San Paolo della Croce sono rientrate nella Cappella romana a lui dedicata, accolte dal Postulatore Generale P. Cristiano Massimo Parisi e da tutti i confratelli.
Proprio nella sede romana della Casa Generalizia dei Padri Passionisti si è tenuto nel mese di Ottobre un corso internazionale per direttori dei novizi e degli studenti professi. La commissione Internazionale per la Formazione ha incontrato partecipanti giunti da tutto il mondo con lavori in inglese, spagnolo, portoghese e italiano.
In questo evento i Padri Formatori hanno condiviso esperienze e riflessioni per imparare gli uni dagli altri aspetti della formazione umana. Nel ventaglio di tematiche trattate nelle conferenze del corso non è mancato il vivo interesse per la storia e la spiritualità della congregazione, culminati con la visita ai luoghi associati a San Paolo della Croce.
Tutti i formatori hanno espresso il desiderio che questo raduno possa ripetersi in futuro dimostrando, insieme all’entusiasmo popolare della Peregrinatio, che la predicazione del loro Padre attraverso i secoli, si proietta energicamente verso nuove sfide per “aspirare vivamente al Paradiso”.

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Giuseppe Scarlato

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