Quella mattina, alzatomi prestino, ho potuto assistere ad uno spettacolo insolito, o meglio, ho contemplato lo spettacolo abituale, ma di cui distrattamente non valuto la preziosità.
Ho visto un cielo pieno di nuvole grigie, una distesa desolante. Segno premonitore per me d’una giornata “grigia”.
Dimenticavo che per le sette era atteso l’arrivo del sole.
Arrivo preannunciato dal primo albore, seguito dai primi delicatissimi raggi d’un sole ancora nascosto che sta per spuntare.
Vedevo la luce affermarsi sempre più chiara. Quei primi raggi che già lambivano le nuvole grigie – ho pensato – forse li ha mandati il sole a preparare quel grigiore del cielo al suo festoso arrivo. “Pazientate ancora un po’- ripetevano quei raggi alle nubi – sta per arrivare il sole; non scappate perché arriva proprio per voi.
Fategli festa appena arriva; ma non agitatevi… sarà soprattutto lui a farvi festa. Vi confidiamo che l’abbiamo visto un po’ preoccupato: “Che vado a fare in cielo se non manifesto tutto il mio splendore; chi mi presenterà al mondo?”.
Noi lo abbiamo rassicurato che ci siete voi ad incontrarlo e a “giocare” con lui”.
“Però, temiamo di sporcare il suo cielo – dissero le nubi -. Come dobbiamo disporci? Quale vestito indossare per partecipare alla festa e per essere degne dell’incontro con lui?”.
“Il sole è contento di incontrarvi nella vostra posizione sparsa, sfilacciate come siete; ama il grigio che vi riveste gli piace molto e ama incontrarvi. Se vi lasciate baciare e abbracciare come siete, sarete vestite del suo splendore e tutti diranno: il sole è uno spettacolo!… grazie a voi”.
Grazie a voi
Non c’è nessuna nuvola che possa mai “sporcare” il sole