“Avere fede, convertirsi, pregare per la pace e alimentare la speranza, sono i messaggi che Maria consegnò ai tre pastorelli nelle apparizioni avvenute nel 1917 a Fatima”. Questo è quanto sostiene il cardinale Josè Saraiva Martins, portoghese, già rettore della Pontificia Università Urbaniana, già Segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, Prefetto (ora emerito) della Congregazione per la Cause dei Santi.
Intervistato da ZENIT, il porporato ha spiegato che “quanto è accaduto a Fatima ha avuto ripercussioni molto importanti nella Chiesa e nel mondo.
Anche per i non credenti le apparizioni di Fatima sono una storia molto concreta, non ci sono dubbi sulla realtà di quanto accaduto. Maria è apparsa ai tre bambini, e quello che la Madonna ha detto ai tre pastorelli è di grandissima attualità”. “Il messaggio di Maria – ha continuato Saraiva Martins – è composto da quattro appelli che riguardano tutti.
Il primo è l’appello alla fede, la Madonna chiede di avere fede perché l’uomo tende a decadere mentre Dio non tradisce. Gli uomini di quel tempo si stavano allontanando dalla fede, un fenomeno che vediamo anche oggi. Perdere la fede significa anche perdere umanità. La Madonna ha fatto un appello per avere una fede non astratta, una fede concreta, vissuta, che riempe l’esistenza”.
Il Cardinale ha continuato sostenendo che “il secondo appello è l’invito alla conversione dei cuori e la conversione a Dio. Naturalmente la conversione a Dio comporta necessariamente anche l’avvicinarsi sempre più ai fratelli e alle sorelle.
Non si può avvicinare a Dio se non ci si avvicina ai fratelli, non si può amare Dio se non si amano gli altri. Questo è l’aspetto centrale della conversione, il riconoscimento della Misericordia di Dio, un Dio che è buono e misericordioso.
L’espressione concreta e vissuta dell’amore a Dio comporta necessariamente l’amore ai fratelli, indipendentemente dalla loro origine, dalla loro storia, dalla loro religione, perché tutti siamo fratelli figli di un unico Dio creatore”.
Il terzo appello e l’invito alla preghiera per la Pace. “La Madonna – ha precisato il cardinale – ha detto nel 1917 di pregate per la Pace. Ha sottolineato che se l’uomo si converte, prega e fa penitenza, la guerra finirà, altrimenti ci sarà un’altra guerra. Ed ha ripetuto ai bambini di pregare per la Pace”
Il Messaggio di Fatima è un messaggio di Pace –ha sottolineato Saraiva Martins – ed ha spiegato che l’origine del luogo dove sono avvenute le apparizioni Cova da Iria, deriva dalla parola greca Irene che significa Pace. E’ quindi molto significativo che il messaggio di Pace viene dato in un luogo il cui nome deriva dalla parola greca di pace”.
Il quarto appello è quello di alimentare la speranza. “L’umanità oggi – ha osservato il porporato – sembra mancare di speranza, Dio è negato e la realtà si è ristretta, i giovani sembrano annoiati, non c’è uno scopo grande per battersi, i sogni disillusi, c’è tristezza.
In questo contesto Fatima è un messaggio di Speranza. L’uomo ha bisogno di Fede, di convertirsi a Dio e ai fratelli, ha bisogno di pace ed ha bisogno di speranza. Questi sono i quattro capitoli fondamentali del messaggio di Fatima ed è per questo è di grandissima attualità”.
Alla domanda circa il messaggio di Fatima che parla dell’appello di Maria che chiede di consacrare la Russia al suo cuore immacolato, Saraiva Martins ha fatto notare che nel corso dell’ultimo Congresso Mariologico Internazionale che si è svolto a Fatima dal 6 all’11 settembre, uno dei partecipanti ha proprio chiesto perché La Chiesa non ha mai risposto all’appello di Maria di consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria.
Il Cardinale ha raccontato che insieme al professor Vincenzo Battaglia, presidente della Pontificia Accademia Mariana Internazionale (Pami) ha spiegato che “la Russia è stata consacrata al cuore di Maria, perché i Pontefici hanno consacrato il mondo al cuore di Maria, e la Russia fa parte del mondo”.
“In concreto -ha aggiunto Saraiva – la decisione della Chiesa di consacrare il mondo al Cuore Immacolato di Maria è stata molto saggia e prudente. Se avesse consacrato solo la Russia al cuore di Maria, nel contesto politico della guerra fredda ci sarebbero state conseguenze politiche difficili da tenere sotto controllo”.
“Nei fatti – ha continuato – oggi il culto di Maria in Russia è molto diffuso”. Abbiamo poi chiesto a Saraiva Martins del terzo segreto di Fatima e se il Papa indicato nel messaggio è Giovanni Paolo II.
Secondo quanto è stato pubblicato ufficialmente i veggenti hanno detto: “E vedemmo (“qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti”), in una luce immensa che è Dio, un vescovo vestito di bianco (“abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”), altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi, come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce, venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli, ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio”
Giovanni Paolo II non aveva letto prima il segreto di Fatima, ma all’ospedale subito dopo l’attentato chiese di leggere quanto scritto da suor Lucia, la veggente portoghese, e si convinse che il Papa di cui si parlava nella profezia era lui e che Maria lo aveva salvato. Giovanni Paolo II era così convinto dell’intervento di Maria che la pallottola che gli ha attraversato il corpo senza ledere parti vitali, è ora nella corona della Madonna di Fatima.
Alla domanda se Giovanni Paolo II è il Papa di Fatima, Saraiva Martins che accompagnò Papa Wojtyla a Fatima, ha risposto: “Si la profezia di cui si parla a Fatima si è verificata con Giovanni Paolo II, con una variazione e cioè che la Madonna lo ha salvato. La profezia è interpretata nel senso che l’azione violenta contro il Papa non ha portato alla sua morte grazie all’intervento della Madonna”.
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L’attualità del Messaggio di Fatima
A 100 anni dalle apparizioni della Madona a Fatima, il card. Saraiva Martins spiega quanto siano importanti ancora oggi le indicazioni date dalla Madre di Gesù