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Papa: “Cristianesimo fondamentale nella storia della Georgia”

Nel suo primo discorso a Tbilisi, Francesco ricorda le radici e le tradizioni del paese caucasico, “ponte naturale tra Europa e Asia” ed esempio di convivenza interreligiosa. E lancia un appello contro tutte le divisioni

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Nel 25° anniversario della sua indipendenza, la Georgia spicca ancora per la sua profonda cultura cristiana, in una terra evangelizzata a partire dal IV secolo, con la predicazione di Santa Nino. È stato incentrato in modo particolare sulle tradizioni plurisecolari del paese caucasico ma anche sulla libertà del popolo e sulla convivenza religiosa, il primo discorso della nuova visita pastorale di papa Francesco.
Il Santo Padre è atterrato all’aeroporto internazionale di Tbilisi alle 15, ora locale, accolto dal presidente della Repubblica della Georgia, Giorgi Margvelashvili e dalla consorte di quest’ultimo, nonché dal Catholicos, Patriarca di tutta la Georgia, Sua Beatitudine, Ilia II. Assieme a loro alcune autorità dello Stato.
Accolto da un coro di fedeli locali, il Pontefice è stato omaggiato di un cesto d’uva, consegnatogli da due bambini abbigliati in abito tradizionale.
Dopo l’esecuzione degli inni nazionali vaticano e georgiano, Francesco e la delegazione di autorità giunte ad accoglierlo, si sono recati al palazzo presidenziale per la visita di cortesia al capo dello Stato.
Per l’occasione, il presidente Margvelashvili ha ricevuto in omaggio dal Papa una impresa calcografica della Misericordiae Vultus: il disegno, realizzato dal maestro Pierluigi Isola, e tradotto graficamente dal maestro Patrizio Di Sciullo, raffigura le “sette chiese” romane, associate alle allegoria delle opere di misericordia.
Terminato il colloquio privato, Francesco e Margvelashvili hanno aperto l’incontro con le autorità civili e il corpo diplomatico del paese caucasico.
Il presidente ha ricordato che si tratta della seconda visita di un Papa in Georgia e ha avuto parole di gratitudine per il forte sostegno offerto dalla Santa Sede, fin dall’indipendenza, in modo particolare ai tempi della “aggressione bellica russa del 2008”.
In un quarto di secolo, ha proseguito Margvelashvili, la Georgia si è sempre sforzata di coltivare il “dialogo interculturale”, la “convivenza” e la “collaborazione tra diversi”.
Attualmente, ha denunciato il capo dello Stato, il paese si trova “vittima di una aggressione militare da parte di un altro Stato”, con il 20% del territorio occupato e il 15% della popolazione composto da profughi. “Il ritorno dei profughi è il nostro compito primario e fondamentale – ha sottolineato il presidente -. Le persone umane non devono soffrire a causa delle congiunture politiche e devono avere il diritto di tornare nelle proprie case”.
Una volta presa la parola, papa Francesco ha descritto la Georgia come “luogo d’incontro e di vitale scambio tra culture e civiltà”, ricordando anche le parole del suo predecessore San Giovanni Paolo II, che nella sua visita del novembre 1999, dichiarò che “il cristianesimo è diventato il seme della successiva fioritura della cultura georgiana”.
La Georgia, ha aggiunto il Santo Padre, presenta una “storia plurisecolare” di “radicamento nei valori espressi dalla sua cultura, dalla sua lingua e dalle sue tradizioni” e, al tempo stesso, “è quasi un ponte naturale tra l’Europa e l’Asia, una cerniera che facilita le comunicazioni e le relazioni tra i popoli, che ha reso possibili nel corso dei secoli sia i commerci che il dialogo e il confronto delle idee e delle esperienze tra mondi diversi”.
Sintetizzando il percorso compiuto dall’indipendenza ad oggi, il Pontefice ha preso atto di come la “piena libertà” e il consolidamento delle “istituzioni democratiche” siano stati conseguiti “non senza grandi sacrifici” da parte del popolo georgiano.
Bergoglio ha quindi auspicato che “il cammino di pace e di sviluppo prosegua con l’impegno solidale di tutte le componenti della società, in modo da creare quelle condizioni di stabilità, equità e rispetto della legalità atte a favorire la crescita e ad aumentare le opportunità per tutti”.
Un richiamo importante, in considerazione anche della difficoltà del “presente momento storico, dove non mancano anche estremismi violenti che manipolano e distorcono principi di natura civile e religiosa per asservirli ad oscuri disegni di dominio e di morte”.
“Qualsiasi distinzione di carattere etnico, linguistico, politico o religioso – ha proseguito il Papa – lungi dall’essere usata come pretesto per trasformare le divergenze in conflitti e i conflitti in interminabili tragedie, può e deve essere per tutti sorgente di arricchimento reciproco a vantaggio del bene comune”.
Ai “responsabili pubblici” georgiani, Francesco ha chiesto di impegnarsi “nella ricerca di soluzioni concrete anche al di fuori delle irrisolte questioni politiche”, assumendo “lungimiranza e coraggio per riconoscere il bene autentico dei popoli e perseguirlo con determinazione e prudenza” e procedere nel “cammino, paziente e faticoso ma anche avvincente e liberante, della costruzione della pace”.
Infine, il Santo Padre ha ricordato la partecipazione della Chiesa Cattolica alle “gioie” e alle “apprensioni del popolo georgiano”, da secoli servito in primo luogo “nella promozione umana e nelle opere caritative”. La Chiesa, ha aggiunto, “intende offrire il suo contributo per il benessere e la pace della Nazione, collaborando attivamente con le Autorità e la società civile”.
“Auspico vivamente che essa continui ad apportare il suo genuino contributo alla crescita della società georgiana, grazie alla comune testimonianza della tradizione cristiana che ci unisce, al suo impegno a favore dei più bisognosi e mediante un rinnovato e accresciuto dialogo con l’antica Chiesa Ortodossa Georgiana e le altre comunità religiose del Paese”, ha poi concluso.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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