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In merito agli articoli apparsi oggi su alcuni quotidiani circa la nuova versione della Bibbia curata dalla CEI, si precisa che il testo della revisione a cui si fa riferimento non è quello sottoposto dalla Presidenza della CEI alla “recognitio” della Santa Sede a partire dal marzo 2003, su mandato della 49a Assemblea Generale (maggio 2002).
In modo particolare occorre precisare che non è prevista alcuna modifica della preghiera dell’Ave Maria, non essendo mai stata oggetto di esame da parte dei Vescovi, né si prevedono variazioni di tale testo in futuro.
La divulgazione di modifiche, presentate in un volume di prossima pubblicazione, in parte non corrispondenti alla revisione della traduzione della Bibbia sottoposta alla “recognitio” e comunque oggetto di possibili ulteriori variazioni, non costituisce un contributo alla comprensione del lavoro svolto e rischia di ingenerare confusione nei fedeli circa i contenuti e i tempi della nuova versione.
A tali rischi faceva riferimento anche la lettera (in allegato) inviata nei giorni scorsi agli editori, in accordo con la Segreteria della CEI, da P. Alfio Filippi, Presidente dell’UELCI (Unione Editori Librai Cattolici Italiani).