Il Pakistan torna nella morsa del terrorismo. Due attentati, rivendicati da una fazione dei Talebani, hanno colpito quest’oggi il Paese. Uno degli attentati è stato compiuto davanti al tribunale di Mardan, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa, da un kamikaze che indossava un giubbotto con almeno 8 chili di esplosivo.
Prima che entrasse nell’edificio, l’attentatore è stato bloccato dai poliziotti. Tuttavia è riuscito a provocare la morte di 12 persone e il ferimento di altre 40. Secondo i testimoni, gli spari della polizia hanno fatto detonare il giubbotto dell’assalitore, che poco prima di saltare in aria ha urlato “Allah è grande”.
Un altro attentato ha colpito il quartiere cristiano alla periferia di Peshawar, anche stavolta rivendicato dal gruppo Jamaat-ur-Ahrar, legato ai Talebani. Secondo quanto riferito dall’esercito pachistano, quattro i kamikaze in azione, uccisi nell’intervento dei militari. Morta una guardia locale.
La stessa organizzazione estremista aveva perpetrato la strage di cristiani a Lahore a Pasqua e quella di avvocati a Quetta lo scorso 8 agosto.
Taliban - flickr
Pakistan: attacchi terroristici in due città
Il bilancio è di almeno 12 morti e oltre 50 feriti dopo gli attacchi kamikaze a Peshawar, nel quartiere cristiano, e a Mardan