L'assunta disegno del maestro Carmelo Raco

Con l'Assunta in cielo nessuno è orfano

L’assunzione della Beata Vergine Maria è una delle feste mariane più amate dalla devozione popolare, perchè conferma la speranza cristiana della vita eterna e dona consolazione ad un mondo che non vorrebbe più sentirsi orfano.

Share this Entry

L’assunzione della Beata Vergine Maria è una delle feste mariane più amate dalla devozione popolare, perchè conferma la speranza cristiana della vita eterna e dona consolazione ad un mondo che non vorrebbe più sentirsi orfano.
Maria sale al cielo, viene assunta con anima e corpo, giunge alla destra del suo Figlio Gesù, viene incoronata Regina del cielo e della terra, stende il suo manto protettore su tutti coloro che hanno bisogno, vive la comunione eterna con Dio nel cielo.
L’assunzione di Maria è l’evento estivo che riscalda l’animo dei fedeli, i quali per la celebrazione liturgica rinunziano alla spensieratezza delle vacanze per correre a ringraziare la loro Madre e implorare frutti copiosi di grazia per la loro vita, per quelle delle persone care e per il mondo intero.
Avere la certezza che abbiamo un Madre in cielo, la quale prega ed intercede per noi, cambia la vita delle persone. Rivolgersi ad un madre è una fatto naturale. I bambini piccoli appena nati scoprono il legame materno, sperimentano come la madre provvede ai loro bisogni, e quando non sono comprensi, irrompono in lunghi e rumorosi pianti per essere ascoltati. Così avviene per i fedeli che riconoscono Maria come Madre del cielo e della terra. Davanti ai vari bisogni non si lamentano di essere stati lasciati soli, non si perdono d’animo per avere ricevuto una prova dalla vita che non riescono ad affrontare, non si disperano per non sapere a chi chiedere un aiuto.
Il vero cristiano è colui che può sempre contare sulla comprensione di Maria, la quale sempre perdona i suoi figli tramite i confessori, sempre dona parole cariche di consolazione quando ci si rivolge a Lei nella preghiera, sempre opera silenziosamente nella vita delle persone intercedendo verso suo Figlio, sempre rimane accanto ad ogni uomo che vive la durezza della malattia, sempre cura le ferite dell’abbondono dei suoi amici, sempre rincuora per il tradimento delle persone care.
Maria è la Madre,  la quale consola le lacrime dei suoi figli con quella compassione materna, che non vede il male commesso, ma pensa al bene dei figli. Maria vuole estendere la sua protezione su tutta l’umanità. La sua salita in cielo ci ricorda che la nostra Madre sovrasta le situazioni terrene, donando una nuova prospettiva alle vicende della vita passata, presente e futura.
Il salire al cielo di Maria significa portare presso Dio quell’umanità che non rimane intrappolata dentro una tomba, non viene erosa dalla corruzione della carne, non viene assorbita come polvere dalla terra. L’Assunzione di Maria è un elevare la dignità umana ad una condizione immortale ed incorruttibile in virtù dello stretto legame con Gesù.
L’esaltazione di Maria al cielo non è frutto del suo essere stata Madre di Dio, ma dell’essere stata la sua prima ancella e autentica discepola del Signore, il quale ha benedetto la sua disponibilità a diventare Madre, in virtù della fecondità della fede che aveva reso il suo cuore aperto alla volontà di Dio.
Maria nel cielo non occupa una posizione qualunque: essa è Regina del cielo e della terra. Queste parole ci ricordano che, per la Vergine Maria, l’aver lasciato la terra non significa essersi dimenticata degli uomini e dei loro bisogni. Al contrario, il suo sedere sul trono regale accanto a suo Figlio, gli ha conferito il titolo di Regina che autorizza gli angeli ad ascoltarla, i santi ad obbedirla, il Figlio di Dio a guardarla ammirata in virtù dell’averla accolto sulla terra, il patriarca Giuseppe ad avere quella riconoscenza per la santità, la bontà e la dolcezza della sua sposa, e gli uomini che la onorano per le tante grazie ricevute.
Vivere sotto il manto di Maria significa avvicinarsi a Lei con la recita del Santo Rosario, signifca meditare i misteri della vita del suo Figlio, significa guardare la realtà con gli stessi occhi della Madre di Dio, e non per ultimo, significa avere gli stessi sentimenti della Madre.
Maria pone sotto il suo manto consolatore tutti coloro che si rivolgono a Lei per essere difesi dagli attacchi del demonio, per essere consolati nelle afflizioni, per essere avvicinati gli uni agli altri in modo da vivere un autentica fraternità.
L’assunzione di Maria ci ricorda che ormai è giunto il suo tempo, nel quale il Figlio ascolta totalmente le preghiere di sua Madre, la quale ha compassione di tutti gli uomini, nessuno escluso, anche di coloro che non si rivolgono a Lei. L’episodio evangelico di Cana di Galilea è stata un anticipazione di quello che sarebbe avvenuto con la sua Assunzione in cielo. Maria ha guardato i bisogni degli sposi durante le loro nozze, ha scrutato la mancanza e si è rivolto al Figlio chiedendo di intervenire, anche se gli sposi, e nemmeno nessuno degli invitati, si erano accorti che mancasse il vino della festa.
L’Assunzione al cielo di Maria ci ricorda come la Madre prega il suo Figlio per noi. Maria vede la situazione di dolore e di necessità, ma non chiede una cosa specifica al suo Figlio. Ella si limita a porgere la richiesta, evidenziando la necessità. Questo è l’insegnamento principe per coloro che pregano, e desiderano seguire l’insegnamento evangelico. Rivolgersi a Dio nell’orazione non significa sottometterlo alle nostre esigenze, piegarlo ai nostri voleri, abbassarlo alle nostre richieste. Pregare è quell’atto che ci eleva a Dio per affidarsi alla sua volontà, essere disponibili a compiere quello che Lui vuole, lasciarsi guidare dal suo consiglio, ascoltare umilmente quello che ha dirci senza avere la presunzione di replicare.
L’Assunzione al cielo di Maria è seguire quella via aperta dal Figlio e percorsa per prima dalla Madre, è un varcare quella porta che la risurrezione del Figlio ha aperto per primo, è un prendere posto nel cielo acconto a Colui che è salito al cielo per prepararci un posto, è uno splendere Regina per virtù di colui che è stato per prima incoronato Signore, è un ricevere lo scettro di comando che significa servizio, è un essere avvolta in un mantello celeste che estende i suoi lembi sino alla terra, è un lasciarsi abbracciare da quello sguardo di Madre che sempre vuole donare speranza verso coloro che sottovalutano l‘esistenza del Paradiso.
L’assunzione della Vergine Maria è quel compimento di grazia che ogni uomo e donna anelano nel proprio cuore, non in virtù delle proprie opere che spesso sono piene di peccati, ma grazie al sentirsi figli di una Madre che è salita al cielo, per chiedere a suo Figlio di portarci con Lei alla fine del nostro pellegrinaggio terreno.

Share this Entry

Osvaldo Rinaldi

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione