BOGOTÁ, mercoledì, 22 luglio 2009 (ZENIT.org).- Il presidente della Conferenza Episcopale della Colombia (CEC), monsignor Rubén Salazar Gómez, ha incontrato questo martedì la senatrice Piedad Córdoba per cercare di compiere passi avanti nel processo che permetta la liberazione di tutti i militari e i poliziotti nelle mani della guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie di Colombia (FARC).
“Abbiamo parlato del tema che preoccupa maggiormente il Paese in questo momento, che è quello delle liberazioni, per vedere come risolvere questo fatto”, ha affermato la senatrice Córdoba ai giornalisti al termine della riunione nella sede della Conferenza Episcopale, a Bogotà, secondo quanto ha reso noto la CEC.
“Siamo usciti molto soddisfatti, è stata una riunione molto interessante e di alto livello… Le FARC hanno accettato la presenza della Chiesa ed è in questo senso che ci stiamo riunendo. Abbiamo fatto una panoramica della situazione, un inventario, per vedere come poter procedere”, ha aggiunto.
“L’aspetto più importante e di successo è che già ci siamo riuniti con la Chiesa… credo che inizi un cammino di avvicinamento molto importante per cercare la liberazione di tutti gli ostaggi”.
Prima del suo incontro con il presidente dell’episcopato, la senatrice aveva incontrato il Cardinale Pedro Rubiano Sáenz, Arcivescovo di Bogotà.
La senatrice ha dichiarato ai media che nei prossimi giorni le FARC invieranno prove del fatto che alcuni sequestrati sono ancora in vita.
“Siamo alle fasi iniziali, simili a quelle della volta scorsa, in questo caso di avvicinamento con la Chiesa”, ha detto ricordando le missioni umanitarie svolte nel febbraio scorso, quando le FARC hanno liberato sei ostaggi.
Possono avere un “contatto diretto” con le FARC, ha dichiarato, solo la Chiesa cattolica e il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), istituzioni che hanno l’approvazione del Presidente colombiano per svolgere questo compito.