Le Associazioni ProVita e Giuristi per la Vita hanno offerto “pieno sostegno anche a livello giuridico” ai sindaci che hanno chiesto – invano – al Parlamento di prevedere l’obiezione di coscienza nella legge sulle unioni omosessuali. Il sostegno vale “per qualsiasi problematica di tipo legale che possa insorgere” dal porre in essere gesti o attività come il rifiutarsi di costituire o registrare un’unione civile, la delega a terzi dei relativi compiti, oppure l’obiezione di coscienza integrale da parte dell’amministrazione locale.
ProVita ha raggiunto telefonicamente Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale, il quale ha affermato: “La sentenza n. 467 del 1991 della Consulta afferma una tutela della coscienza individuale quando sono in gioco valori morali importanti. La legge Cirinnà ha un carattere sostanziale per la nostra società. Pertanto ritengo che l’obiezione di coscienza possa essere esercitata da un pubblico ufficiale quando a questi sia richiesto di celebrare unioni civili tra due persone dello stesso sesso”.
Toni Brandi, presidente di ProVita, dichiara: “Il rifiuto di ‘celebrare’ unioni civili non si basa su opinioni personali contrarie alla legge, ma sull’esigenza avvertita dalla coscienza di rispondere a una legge superiore: la legge naturale. Perciò siamo pronti a portare queste istanze davanti alla Corte Costituzionale”.
Lo rende noto l’ufficio stampa di ProVita Onlus.
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Unioni civili. ProVita e Giuristi per la Vita a sostegno dei sindaci obiettori
Le due associazioni garantiscono “pieno sostegno giuridico”. Baldassarre, presidente emerito Corte Costituzionale: “Obiezione di coscienza al ddl Cirinnà è legittima”