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Il dinamismo dell’amore

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 8,18-22

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Lettura
Le risposte che Gesù dà ai due protagonisti del Vangelo odierno sono riferite anche da Luca, ma le circostanze di luogo sono differenti per la diversa struttura dei due Vangeli. Per Luca questo avviene mentre Gesù “sale” verso Gerusalemme, in senso reale e spirituale. In Matteo, invece, le risposte di Gesù sono in relazione al discorso sul Regno e alle esigenze della sequela.
Meditazione
Che cosa ha fatto scattare nello “scriba”, membro di quella classe sociale ostile a Gesù, il desiderio di seguire il Maestro? Certamente l’averlo sentito e aver creduto alle sue parole. Ma oggi, nello smarrimento di una società sempre più laica e nell’indifferenza diffusa verso il messaggio cristiano, è ancora possibile credere, ridare un po’ di novità e freschezza alla nostra fede in Cristo? Egli sta in mezzo a noi come uno sconosciuto, perché si vive più per il corpo che per lo spirito. Per conoscere una persona occorre stabilire con essa un rapporto. Per arrivare al Signore si deve partire dal presente, dalla misteriosa chiamata che c’è nel cuore di tutti. La risposta alla domanda “Chi è per te Gesù?” viene dallo “stare” con lui. Questo è possibile in quanto Egli chiama a sé tutti: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28). I suoi amici sono i poveri e gli affamati, gli ignoranti e i semplici, gli afflitti e i malati, i dotti e i sapienti quando sono sinceri ricercatori di Dio, come Nicodèmo. Il Figlio di Dio, incarnandosi, è venuto a dare un senso compiuto alla nostra esistenza; con la sua misericordia è venuto a portare il perdono e la pace. Promette a tutti il conforto e la vita eterna a chi fa la volontà del Padre suo. Nelle relazioni umane, se non si riserva il tempo necessario per intrattenersi con una persona, la sua presenza perderà sempre più di consistenza fino a scomparire dal campo della nostra coscienza. Questo non deve avvenire con il Signore. È sempre possibile fare l’esperienza della fede e seguire Cristo, allontanando gli aspetti negativi dell’abitudine, che spengono la bellezza di ogni rapporto. Egli vuole trasfondere in noi la ricchezza della sua vita divina. La gioia dello spirito sta nel percepire il dinamismo dell’amore divino in noi, il che è possibile nella misura in cui sappiamo sostare a lungo, in silenzio, accanto a Gesù, guardarlo in faccia ed ascoltare le sue ispirazioni. «Per chi ha spirito d’interiorità è frequente la visita di Cristo e, con essa, un dolce discorrere, una gradita consolazione, una grande pace e una familiarità straordinariamente bella… Accogli dunque Cristo» (Imitazione di Cristo, II, 1.1).
Preghiera
Signore, aiutami ad amare il silenzio perché possa udire la tua voce, e fa’ emergere dal profondo del mio cuore un ardente desiderio di vederti e seguirti.
Agire
Fare un uso moderato della televisione per essere più uniti a Dio.
Meditazione del giorno a cura mons. Alberto Maria Careggio, vescovo emerito di Ventimiglia – San Remo, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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