Chrysostomos II chiede aiuto al Papa per la profanazione turca delle chiese

“La nostra eredità culturale è stata implacabilmente saccheggiata”, dichiara

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di Jesús Colina

PAPHOS, venerdì, 4 giugno 2010 (ZENIT.org).- Il leader della Chiesa ortodossa a Cipro ha chiesto l’aiuto di Benedetto XVI e della Chiesa cattolica perché termini la profanazione di chiese che ha luogo nella zona dell’isola occupata dalla Turchia.

Il discorso che Sua Beatitudine Chrysostomos II, Arcivescovo di Nuova Giustiniana e di tutta Cipro, ha rivolto al Papa durante l’incontro ecumenico celebrato nella chiesa di Agia Kiriaki Chrysopolitissa di Paphos è diventato un grido di aiuto per recuperare le oltre 500 chiese che si trovano sotto dominio turco dal 1974.

Non si tratta solo di chiese ortodosse: alcune appartengono alla comunità maronita o armena, e oggi sono state trasformate dagli occupanti in depositi militari, stalle, discoteche, moschee…

“La Turchia, che ci ha attaccati barbaramente e, con il potere delle sue armi, ha occupato il 37% del nostro territorio, sta procedendo – con la tolleranza del cosiddetto mondo ‘civilizzato’ – a implementare i suoi piani scellerati, per annettere prima i nostri territori occupati e poi tutta Cipro”, ha dichiarato.

“Nel caso della nostra isola, come ha fatto altrove, la Turchia ha implementato un piano di pulizia etnica. Ha cacciato i cristiani ortodossi dalle loro case e ha portato – e continua a portare – centinaia di migliaia di coloni dall’Anatolia, alterando così il carattere demografico di Cipro”.

“La nostra eredità culturale è stata implacabilmente saccheggiata, e i nostri monumenti cristiani vengono distrutti o venduti sui mercati dei commercianti illegali di antichità, nel tentativo di liberare l’isola da ogni traccia di tutto ciò che sia greco o cristiano”, ha a

Di fronte alla sofferenza della Chiesa ortodossa a Cipro, l’Arcivescovo ha poi detto al Papa: “Chiediamo il suo aiuto per assicurare protezione e rispetto per i nostri monumenti sacri e la nostra eredità culturale, perché i valori diacronici del nostro spirito cristiano possano prevalere. Attualmente questi valori vengono brutalmente violati dalla Turchia – un Paese desideroso di unirsi all’Unione Europea”.

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ZENIT Staff

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