Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione, un organismo sempre più in crescita

Viaggi, progetti e missioni nel mondo per l’organismo internazionale di servizio fondato da don Piergiorgio Perini

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 Il 5 e 6 novembre scorsi si sono incontrati nella parrocchia di Sant’Eustorgio a Milano, i promotori dell’Organismo Internazionale di Servizio delle Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione. Le due giornate sono state di intensissimo lavoro: i promotori, provenienti da tutte le parti del mondo, oltre ad aver fatto il punto della situazione, hanno presentato, infatti, le iniziative e i viaggi a favore dello sviluppo del metodo delle Cellule Parrocchiali.

Molti sono i frutti germinati grazie ai molteplici incontri nazionali e internazionali, che si sono tenuti in Canada, in Irlanda, in Francia, a Malta e in Italia. Impressionante la partecipazione di più di mille persone durante il recente incontro delle Cellule nella città di Palermo.

Quanto mai sorprendenti sono state le missioni in Uganda, nell’isola di Mauritius, in Cina e a Taiwan. Intenso è pure il lavoro programmato nei Paesi dell’Europa dell’Est: Ungheria, Repubblica Ceca, Albania. Anche in Lituania, in Lettonia e in Polonia le Cellule Parrocchiali si stanno mirabilmente sviluppando.

Grandi prospettive di crescita vengono pure dalla Colombia, dove don PiGi, insieme alla segretaria dell’Organismo Paola Marangione, si è recato nel mese di agosto 2013. È stato invitato dal Superiore generale dei Padri Eudisti, padre Camillo Bernai, che vuole adottare il metodo delle Cellule per le 80 parrocchie affidate al suo Ordine in America Latina. Contemporaneamente due Vescovi di Bogotà sarebbero interessati a inserire nel piano pastorale diocesano dell’anno prossimo il metodo delle Cellule. Anche padre Diego Jaramillo, rettore dell’Università Minuto de Dios (17.000 studenti) vorrebbe adottare il metodo delle Cellule all’interno dell’Università, come strumento formativo di crescita spirituale degli iscritti.

L’Organismo è stato approvato il 2 Aprile 2009, dal Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, cardinal Stanislaw Rylko, che ne ha fortemente incoraggiato la sua opera di ardente evangelizzazione nelle parrocchie e nelle diocesi di molte nazioni del mondo. Si realizza così capillarmente quanto affermava il beato Giovanni Paolo II: “La parrocchia è la cellula vitale nella quale trova naturale collocazione la partecipazione dei laici all’edificazione e alla missione della Chiesa nel mondo. È presenza che richiama costantemente ogni uomo a confrontarsi con il senso ultimo della vita; è porta aperta a tutti, perchè ognuno possa accedere al cammino della salvezza. In una parola, la parrocchia è il luogo per eccellenza dell’annuncio di Cristo e dell’educazione alla fede, proprio per questo ha bisogno di rinnovarsi costantemente per divenire vera “comunità di comunità”, capace di un’azione missionaria veramente incisiva” [1].

È lo stesso presidente dell’Organismo, don Piergiorgio Perini, a presentarci brevemente questo efficace metodo di evangelizzazione, mediante l’intervento fatto nell’ottobre del 2012, durante il Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della fede. Egli affermò: “Non molti anni fa, il Cardinal George Hume, con una espressione ardita ma efficace, paragonava la parrocchia ad un gigante addormentato. In realtà, spesso molte parrocchie (e tra queste anche la mia di S. Eustorgio in Milano), assomigliano ad un grosso orso in letargo, un enorme potenziale di evangelizzazione che, se utilizzato, potrebbe cambiare il mondo. Ebbene occorre risvegliarle: attraverso l’azione e l’amicizia con lo Spirito Santo è necessario che la parrocchia diventi cosciente del proprio compito di evangelizzazione”.

La via è quella di imitare la Chiesa primitiva nella diffusione della fede, così come è descritto in Atti 2,48: “Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati”. Questo è quello che intendono realizzare le Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione, piccoli gruppi, in costante moltiplicazione, che si incontrano settimanalmente per circa un’ora e mezza, in una casa privata, per pregare, per condividere il proprio impegno di evangelizzazione, per ascoltare l’insegnamento del pastore della comunità, realizzando un autentico spirito di fraternità e amicizia, fondati sulla preghiera e sul servizio.

Il tessuto ecclesiale in cui si innesta tutto il Sistema delle Cellule è proprio ed esclusivamente la parrocchia, intesa “non principalmente come una struttura, un territorio, un edificio, ma piuttosto come la famiglia di Dio, fraterna ed accogliente, come una comunità eucaristica” (cfr. Christifideles Laici 26).

Le cellule hanno trasformato progressivamente e globalmente le parrocchie che le hanno adottate in comunità ardenti di fede e proiettate alla evangelizzazione dei lontani, recuperando il valore dell’annuncio di Gesù come unico e universale Salvatore. Una intuizione caratteristica delle Cellule è l’evangelizzazione del proprio OIKOS, cioè del proprio ambiente di vita. Gesù nel discorso missionario dice: “… e, strada facendo, predicate, dicendo che il Regno dei cieli è vicino” (Mt 10,7)”. Non bisogna dunque aspettare che i lontani si avvicinino, né andare a cercarli chissà dove, basta cogliere le occasioni che si presentano nella quotidianità, cioè mentre andiamo, nelle relazioni già esistenti: lì occorre annunciare la Buona Novella. Non rimane che seguire l’invito del presidente don PiGi Perini ad accogliere il Progetto di Dio, aderirvi pienamente e mettere tutta la propria vita e la propria persona al Suo Servizio.

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[1] Giovanni Paolo II, Discorso ai partecipanti all’Assemblea plenaria, 25 novembre 2004, in Pontificium Consilium Pro Laicis, Riscoprire il vero volto della parrocchia, Libreria Editrice Vaticana, 14.

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ZENIT Staff

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