ROMA, giovedì, 10 marzo 2011 (ZENIT.org).- Nella Messa che ha presieduto nel Mercoledì delle Ceneri nella Basilica Cattedrale di Lima, il Cardinale Juan Luis Cipriani, Arcivescovo della città e primate del Perù, ha spiegato chiaramente che l’aborto va contro la Dottrina Sociale della Chiesa e ha esortato i cattolici a impegnarsi sempre più nella difesa della vita, soprattutto in questa Quaresima.
“Come può non parlare un pastore quando il mondo giunge a una cosa così grave come iniziare a giocare con la vita e parlare di aborto?”, ha chiesto.
“La Chiesa accorre da ogni donna per aiutarla, perdonarla e incoraggiarla, ma non può tacere di fronte a una barbarie di questo tipo. Una società che non si risveglia dal crimine dell’aborto è una società che ha un cancro”, ha dichiarato durante la sua omelia.
In questo senso, il porporato ha lamentato che nel mondo attuale milioni di creature vengano assassinati nel momento in cui sono più deboli e si trovano nel luogo più sicuro, il grembo materno.
Allo stesso modo, ha denunciato il fatto che la società abbia perso la sua dimensione umana visto che si ascoltano molte voci che approvano questo attentato contro la vita.
Il Cardinale ha quindi sottolineato che la vita umana si genera nel matrimonio tra un uomo e una donna per tutta la vita, come insegnano la Dottrina Sociale della Chiesa e il Catechismo della Chiesa Cattolica.
“Questa vita umana nasce in un matrimonio tra un uomo e una donna, è questo il linguaggio della natura umana”.
“Non è il messaggio solo della Chiesa cattolica”, ha avvertito. “I nostri fratelli evangelici sono totalmente uniti a questa difesa della vita e del matrimonio”.
“Non sono circostanze politiche”, ha aggiunto. “Ci sono temi che vengono prima di ogni politica: l’essere umano, la vita, il matrimonio e la famiglia”.
“Non distruggiamo le basi della civiltà!”, ha esortato.