Secondo la relazione – “Costs of Conflict: The Changing Face of Betlehem” –, diffuso lunedì dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento delle Questioni Umanitarie (OCHA ) e dall’Ufficio ONU del Coordinatore Speciale per il Progresso di Pace in Medio Oriente (UNSCO), Betlemme, un tempo animato centro culturale e spirituale che ospitava turisti e pellegrini da tutto il mondo, è oggi piena di negozi chiusi e progetti di sviluppo abbandonati
“L’antichissimo legame tra Gerusalemme e Betlemme è stato quasi spezzato a causa della politica israeliana che comprende insediamenti, barriere fisiche e strade riservate agli Israeliani”, afferma il rapporto circa le restrizioni israeliane imposte dopo lo scoppio dell’Intifada palestinese quattro anni fa.
“Senza un accordo politico capace di rimuovere gli ostacoli fisici, compreso il muro, e l’influenza degli insediamenti israeliani, il futuro per i residenti di Betlemme appare triste”, afferma il testo in base ad un comunicato stampa pubblicato dallo United Nations News Center.
Il rapporto aggiunge che il fatto di restringere l’accesso ai luoghi santi di Gerusalemme e Betlemme rischia di aggravare le divisioni religiose in un’area che ha un’importanza storica e religiosa per Cristiani, Musulmani ed Ebrei e di aumentare la crisi economica, dal momento che il turismo ha il potere di attirare fonti di guadagno.