Il Papa: il segreto del sacerdozio, un' “intima comunione con Cristo”

In un incontro tenutosi nella Cattedrale di Cagliari

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CAGLIARI, lunedì, 8 settembre 2008 (ZENIT.org).- Il segreto per un autentico sacerdozio è un’intima esperienza di Dio, attraverso la preghiera e l’Eucaristia, ha ribadito questa domenica Benedetto XVI.

E’ quanto ha detto il Papa nell’incontrarsi nella Cattedrale di Cagliari dedicata a Santa Maria Vergine con i sacerdoti, i seminaristi e la comunità della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna.

Rivolgendosi da subito ai formatori e docenti del Seminario e della Facoltà Teologica, il Vescovo di Roma li ha richiamati al loro “ruolo insostituibile” nel “guidare i seminaristi ad una personale esperienza di Dio attraverso la quotidiana preghiera personale e comunitaria, e soprattutto attraverso l’Eucaristia, celebrata e sentita come il centro di tutta la propria esistenza”.

“Di Lui siete chiamati ad essere domani ministri e testimoni – ha detto invece ai seminaristi e alunni –: ministri della sua grazia e testimoni del suo amore”.

“Accanto allo studio e alle esperienze pastorali ed apostoliche delle quali potete usufruire, non dimenticate pertanto di porre al primo posto la costante ricerca di un’intima comunione con Cristo – ha poi sottolineato –. Sta qui, solo qui, il segreto del vostro vero successo apostolico”.

Il pensiero del Papa è quindi corso agli “autentici maestri di fede” che “hanno lasciato meravigliosi esempi di fedeltà a Cristo e alla Chiesa” nell’isola.

A questo proposito Benedetto XVI ha ricordato l’esempio di zelo pastorale di don Graziano Muntoni, un viceparroco della diocesi di Nuoro, un prete scomodo per la criminalità, ucciso a Orgosolo con un colpo di fucile alla vigilia del Natale del 1998, mentre si recava in Chiesa a celebrare la Messa.

Subito dopo ha richiamato anche la figura di padre Battore Carzedda, un missionario del Pime, ucciso da fondamentalisti islamici nel 1992 a Mindanao (Filippine), “che ha dato la vita perché i credenti di tutte le religioni si aprano ad un dialogo sincero sorretto dall’amore”.

“Non vi spaventino, né vi scoraggino le difficoltà – li ha incoraggiati il Pontefice –: il grano e la zizzania, lo sappiamo, cresceranno insieme sino alla fine del mondo”.

“È importante essere chicchi di buon grano che, caduti in terra, portano frutto”.

“Lo stesso tesoro inestimabile di fede, di spiritualità e di cultura è affidato oggi a voi; è posto nelle vostre mani, perché di esso siate attenti e saggi amministratori. Abbiatene cura e custoditelo con gioia e passione evangelica!”, ha quindi concluso.

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ZENIT Staff

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