CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 19 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Pubblichiamo il testo del messaggio che Benedetto XVI ha rivolto questa domenica per televisione alle migliaia di pellegrini che partecipavano alla celebrazione eucaristica dell’Incontro Mondiale delle Famiglie, presieduta dal legato pontificio, il Cardinale Tarcisio Bertone, sulla spianata del Santuario di Nostra Signora di Guadalupe a Città del Messico.
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Cari fratelli e sorelle,
1. Vi saluto tutti con affetto al termine di questa solenne celebrazione eucaristica con la quale si sta concludendo il VI Incontro mondiale delle famiglie a Città del Messico. Rendo grazie a Dio per le tante famiglie che, senza lesinare sforzi, si sono riunite attorno all’altare del Signore.
Saluto in modo particolare il signor cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, che ha presieduto questa celebrazione come mio legato. Desidero esprimere il mio affetto e la mia gratitudine al signor cardinale Ennio Antonelli, e anche ai membri del Pontificio Consiglio per la Famiglia, che egli presiede, al signor cardinale arcivescovo primate di Città del Messico Norberto Rivera Carrera, e alla commissione centrale che si è occupata dell’organizzazione di questo vi Incontro mondiale. La mia riconoscenza va anche a tutti coloro che, con generoso impegno e dedizione, hanno reso possibile la sua realizzazione. Saluto anche i signori cardinali e i vescovi presenti alla celebrazione, in particolare i membri della Conferenza episcopale messicana e le autorità di questa amata nazione, che hanno generosamente ospitato e reso possibile questo importante evento.
Voi messicani sapete bene di essere molto vicini al cuore del Papa. Penso a voi e offro a Dio Padre le vostre gioie e le vostre speranze, i vostri progetti e le vostre preoccupazioni. In Messico il Vangelo si è radicato profondamente, forgiando le sue tradizioni, la sua cultura e l’identità del suo nobile popolo. Bisogna custodire questo ricco patrimonio affinché continui a essere fonte di energie morali e spirituali per affrontare con coraggio e creatività le sfide di oggi e per offrirlo come dono prezioso alle nuove generazioni.
Ho partecipato con gioia e interesse a questo Incontro mondiale, soprattutto con la mia preghiera, dando orientamenti specifici e seguendo costantemente la sua preparazione e il suo svolgimento. Oggi, attraverso i mezzi di comunicazione, ho compiuto un pellegrinaggio spirituale fino a questo santuario mariano, cuore del Messico e di tutta l’America, per affidare a Nostra Signora di Guadalupe tutte le famiglie del mondo.
2. Questo Incontro mondiale delle famiglie ha voluto incoraggiare i focolari cristiani affinché i loro membri siano persone libere e ricche di valori umani ed evangelici, in cammino verso la santità, che è il miglior servizio che noi cristiani possiamo offrire alla società attuale. La risposta cristiana dinanzi alle sfide che deve affrontare la famiglia, e la vita umana in generale, consiste nel rafforzare la fiducia nel Signore e il vigore che nasce dalla fede stessa, la quale si nutre dell’ascolto attento della Parola di Dio. Come è bello riunirsi in famiglia per lasciare che Dio parli al cuore dei suoi membri attraverso la sua Parola viva ed efficace! Nella preghiera, specialmente nella recita del Rosario, come è stato fatto ieri, la famiglia contempla i misteri della vita di Gesù, interiorizza i valori che medita e si sente chiamata a incarnarli nella propria vita.
3. La famiglia è un fondamento indispensabile per la società e per i popoli, e anche un bene insostituibile per i figli, degni di venire al mondo come un frutto dell’amore, del dono totale e generoso dei genitori. Come ha messo in evidenza Gesù onorando la Vergine Maria e san Giuseppe, la famiglia occupa un luogo fondamentale nell’educazione della persona. È una vera scuola di umanità e di valori perenni. Nessuno si è dato la vita da solo. Abbiamo ricevuto da altri la vita, che si sviluppa e matura con le verità e i valori che apprendiamo nel rapporto e nella comunione con gli altri. In tal senso, la famiglia fondata sul matrimonio indissolubile fra un uomo e una donna esprime questa dimensione relazionale, filiale e comunitaria, ed è l’ambito dove l’uomo può nascere con dignità, e crescere e svilupparsi in maniera integrale. (cfr. Omelia nella santa messa del v Incontro Mondiale delle famiglie, Valencia, 9 luglio 2006).
Questo lavoro educativo si vede però ostacolato da un ingannevole concetto di libertà, in cui il capriccio e gli impulsi soggettivi dell’individuo vengono esaltati al punto da lasciare ognuno rinchiuso nella prigione del proprio io. La vera libertà dell’essere umano proviene dall’essere stato creato a immagine e somiglianza di Dio, e pertanto va esercitata con responsabilità, optando sempre per il bene autentico, affinché diventi amore, dono di sé. A tal fine, più che le teorie, sono necessari la vicinanza e l’amore caratteristici della comunità familiare. È nel focolare domestico che s’impara a vivere veramente, a valorizzare la vita e la salute, la libertà e la pace, la giustizia e la verità, il lavoro, la concordia e il rispetto.
4. Oggi più che mai si ha bisogno della testimonianza e dell’impegno pubblico di tutti i battezzati per riaffermare la dignità e il valore unico e insostituibile della famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna e aperto alla vita, e anche della vita umana in tutte le sue fasi. Occorre altresì promuovere misure legislative e amministrative a sostegno delle famiglie nei loro diritti inalienabili, di cui esse hanno bisogno per portare avanti la loro straordinaria missione. Le testimonianze presentante nella celebrazione di ieri mostrano che anche oggi la famiglia può restare salda nell’amore di Dio e rinnovare l’umanità nel nuovo millennio.
5. Desidero esprimere la mia vicinanza e assicurare della mia preghiera tutte le famiglie che rendono testimonianza di fedeltà in circostanze particolarmente difficili. Incoraggio le famiglie numerose, che, vivendo a volte fra contrarietà e incomprensioni, danno un esempio di generosità e di fiducia in Dio, auspicando che non manchino loro gli aiuti necessari. Penso anche alle famiglie che soffrono per la povertà, la malattia, l’emarginazione e l’emigrazione, e in modo particolare alle famiglie cristiane che sono perseguitate a causa della loro fede. Il Papa è molto vicino a tutti voi e vi accompagna nei vostri sforzi quotidiani.
6. Prima di concludere questo incontro, sono lieto di annunciare che il vii Incontro mondiale delle famiglie si terrà, Dio volendo, in Italia, nella città di Milano, nell’anno 2012, con il tema: «La famiglia, il lavoro e la festa». Ringrazio sinceramente il signor cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, per la cortesia mostrata nell’accettare questo importante impegno.
7. Affido tutte le famiglie del mondo alla protezione della Vergine Santissima, tanto venerata nella nobile terra messicana con il titolo di Guadalupe. A Lei, che ci ricorda sempre che la nostra felicità consiste nel fare la volontà di Cristo (cfr. Gv 2, 5), dico ora:
Madre Santissima di Guadalupe,
che hai mostrato il tuo amore e la tua tenerezza
ai popoli del continente americano,
colma di gioia e di speranza tutti i popoli
e tutte le famiglie del mondo.
A Te, che precedi e guidi il nostro cammino di fede
verso la patria eterna,
affidiamo le gioie, i progetti,
le preoccupazioni e gli aneliti di tutte le famiglie.
O Maria,
a Te ricorriamo confidando nella tua tenerezza di Madre.
Non ignorare le preghiere che ti rivolgiamo
per le famiglie di tutto il mondo
in questo periodo cruciale della storia,
piuttosto, accoglici tutti nel tuo cuore di Madre
e accompagnaci nel nostro cammino verso la patria celeste.
Amen.
Traduzione dall’originale in spagnolo a cura de L’Osservatore Romano