ROMA, domenica, 25 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Immaginate una medicina che ha una percentuale del 75% di successo nel curare il cancro ed è un prodotto etico e naturale, proprietà di una compagnia no-profit guidata da devoti cattolici.
Troppo bello per essere vero? Il mondo sanitario non è esente da false “cure” per il cancro. Il trattamento di questa malattia è ormai un’industria multimiliardaria che ha portato a metodi discutibili o non provati che nascono un po’ in tutto il mondo.
Questo prodotto poco conosciuto, che lavora per ricostruire le cellule staminali adulte del corpo e distruggere le cellule tumorali, vanta tuttavia un record di 25 anni come cura efficace contro il cancro. Chiamato CellAdam, è il metodo più efficace nel far fronte ai primi stadi della malattia, ma ha anche un effetto analgesico nello stadio terminale.
Per la sua composizione naturale, non ha gli effetti allucinogeni della morfina. Il suo ingrediente è semplicemente un complesso di acidi grassi estratto dalla soia e dal girasole.
“E’ una svolta enorme e del tutto inusuale”, ha affermato il dottor Thomas Janossy, presidente di Biostemworld, la compagnia che produce il medicinale a livello internazionale. “Nei prossimi due o tre anni diventerà il primo farmaco anticancro naturale al mondo”.
Perché allora pochi lo conoscono? Secondo Biostemworld, il motivo è che è stato sviluppato in Ungheria durante l’era comunista. CellAdam è stato scoperto per caso da Adam Kovacs, un ricercatore cristiano che ha dedicato tutta la sua vita a cercare una cura per il cancro.
Imre Beke, responsabile di Biostemworld, lo definisce un “diamante mascherato” a causa dei numerosi ostacoli che hanno impedito a questo farmaco di raggiungere un mercato più ampio.
Il primo ostacolo è stato rappresentato dalla lingua ungherese. “Visto che i ricercatori su questo farmaco parlano solo ungherese, non è stato ampiamente pubblicizzato sui media internazionali e quindi nessuno ne sa veramente qualcosa”, afferma Beke. Oltre a questo, ci sono il passato comunista del Paese e le rivalità personali continuate anche dopo la caduta del Muro di Berlino.
“L’invidia, le vecchie schermaglie, la preoccupazione delle compagnie farmaceutiche per la perdita del mercato del business del cancro – che ha dimensioni ingenti -, tutto ha contribuito”, constata Beke. Oltre a questo, Kovacs era un assistente medico e non parte dell’establishment sanitario ungherese. I professionisti medici del Paese, forse invidiosi della sua scoperta, hanno sempre evitato una maggiore distribuzione del farmaco. “Ora”, dice Beke, “sta davvero cambiando”.
Beke, il collaboratore Janossy e il loro responsabile per le pubbliche relazioni, Maria Dalgarno, hanno visitato di recente Roma alloggiando presso la Casa Generalizia dei Figli dell’Immacolata Concezione. Il loro obiettivo era incontrare i membri di un ospedale cattolico gestito da un Ordine religioso il cui carisma è aiutare i malati.
La compagnia vuole che l’Ordine, che ha 400 ricercatori sul cancro in Italia, conduca su uomini e animali una ricerca sul farmaco. Non faranno il nome dell’Ordine finché le trattative non si saranno concluse, ma la speranza è che questo favorirà una maggiore analisi quantitativa per rendere più viabile la terapia alternativa. CellAdam potrà allora essere classificato formalmente come farmaco, avere più credibilità ed essere distribuito in modo più ampio.
In questo processo, l’aspetto cattolico è significativo. Piuttosto che ottenere grandi profitti con CellAdam, la compagnia vuole investire tutti i proventi della vendita nella ricerca, o aiutare le missioni della Chiesa. “Abbiamo avuto molte opportunità di discutere con numerosi centri per la ricerca medica”, ha affermato Janossy, “ma l’inventore, che è cristiano, cercava gente che parlasse l’ungherese, fosse cattolica e avesse un background scientifico e di affari”.
Janossy osserva che la compagnia si è tenuta alla larga dagli Stati Uniti a causa della loro industria farmaceutica fortemente orientata al profitto, rivolgendosi invece all’ospedale cattolico italiano. “Il loro approccio alla sofferenza è molto diverso”, ha confessato. “Il direttore è un sacerdote che non percepisce uno stipendio. Tutto il profitto va alla ricerca o viene inviato in missione. E’ una cosa unica, per cui abbiamo detto ‘OK, condivideremo questo prodotto e il suo potenziale'”.
Una volta che un farmaco per il cancro raggiunge il mercato, può generare profitti di centinaia di milioni di dollari. Biostemworld pensa che CellAdam ne produrrà più di un miliardo una volta divenuto pienamente viabile, nell’arco di due o tre anni. “E’ molto”, afferma Janossy, “ma vogliamo che il profitto sia condiviso o gestito da un interesse cattolico in cui la speranza è che il profitto aiuti la gente bisognosa. E’ un approccio molto insolito”.
Quali prove ci sono dell’efficacia del farmaco? Apparentemente non mancano le testimonianze, oltre alla dichiarazione della compagnia per cui il medicinale ha un tasso di successo del 75%. C’è un autista di autobus di Hamilton, in Canada, che ha scoperto che dopo aver preso CellAdam per meno di un mese un tumore di 5 centimetri si era ridotto alle dimensioni di un pisello e ora non deve preoccuparsi della chemioterapia.
C’è poi il caso di una donna con un cancro a un polmone – il tipo più difficile da curare – che era diventato così devastante che era tornata a casa per morire. “Ha iniziato a prendere CellAdam e in due mesi era praticamente pulita”, ha detto Janossy.
“Ogni paio di giorni ci sono casi drammatici come questi”. Janossy sostiene che uno studio attivo da 10 anni in Ungheria si sta concentrando su due gruppi di malati di cancro. Uno, che ha subito la chemioterapia, è morto, mentre chi ha preso CellAdam è ancora vivo.
CellAdam opera abbattendo lo scudo che evita alle cellule cancerogene di comunicare con il sistema immunitario naturale del corpo, permettendogli di uccidere le cellule tumorali. “Rimette in equilibrio il sistema immunitario”, spiega Beke, “aiutandolo a curare il cancro, spingendo il sistema ad essere naturale e a far sì che un processo naturale controlli un corpo malato”.
Alcune cellule reagiscono meglio di altre al farmaco, come quelle cancerogene del seno, del polmone e dell’intestino, il melanoma malignum e certi tipi di tumori ostetrici, ma anche i tumori più grandi possono essere bloccati da CellAdam, sostiene Biostemworld.
Il suo uso migliore, tuttavia, è come terapia preventiva. Quando viene utilizzato come supplemento alimentare, lavora costruendo il numero di cellule staminali adulte del corpo. Le cellule staminali possono diminuire fino all’80% nel corso della vita, portando a segni di invecchiamento, all’indebolimento del sistema immunitario e a malattie come il cancro. Con CellAdam e le sue altre medicine a base naturale, Biostemworld sostiene di poter restaurare il totale fino al 75%, superando un prodotto simile in California del 50%. Non si previene solo il cancro, ma anche altre malattie.
Biostemworld sostiene inoltre che i suoi prodotti non hanno pericoli associati alle medicine sintetiche perché sono meno tossici. Janossy dice che le compagnie farmaceutiche preferiscono i medicinali sintetici perché sono più facili da brevettare e quindi fanno guadagnare di più, ma aggiunge che tendono a imitare ciò che è già disponibile nei farmaci naturali, alcuni dei quali vengono utilizzati in Cina da più di 4.000 anni.
La prova più convincente dell’efficacia di questo medicinale è forse il fatto che i gestori di Biostemworld pensano che questa scoperta sia provvidenziale. Si pensa che le morti per cancro aumenteranno del 45% entro il 2030, superando le malattie cardiovascolari come principale causa di decesso e mettendo a dura prova i servizi sanitari e la società. “Sentiamo in molti modi che la Madonna ci ha davvero ispirati”, ha detto Maria Dalgarno, che è anche membro del Movimento dei Focolari. “[I
Governi] sanno che il sistema non può far fronte a questa situazione – lo hanno detto. Non c’è modo di prendersi cura di tutte quelle persone”.
La Dalgarno ha ricordato l’aumento dell’eutanasia, che sta guadagnando popolarità in Occidente man mano che aumentano le richieste di assistenza sanitaria per gli anziani. “Quando si è formata questa compagnia il mio primo pensiero è stato: Bingo, ci voleva perché l’establishment sanitario dice: ‘Cosa faremo con tutti questi anziani?'”.
A suo avviso è stata “davvero un’opera di Dio”, non solo perché potrebbe aiutare a contenere la spinta verso l’eutanasia, ma anche perché i prodotti sono meno cari, meno pericolosi e più etici. La ricerca sulle cellule staminali embrionali è esclusa in questo farmaco.
“Mettiamo quotidianamente il nostro lavoro sotto la protezione della Madonna”, ha riconosciuto, “sapendo che guida la nostra opera e la missione nel settore sanitario a cui sentiamo di essere chiamati”.
Come la Buona Novella, non sembra troppo bello per essere vero, ma forse mostra soltanto che questo farmaco ha davvero la mano divina dietro di sé.
Per ulteriori dettagli su CellAdam e gli altri prodotti naturali per la prevenzione delle malattie di Biostemworld: http://biostemworld.com/portal/
[Traduzione dall’inglese di Roberta Sciamplicotti]