BURGOS, giovedì, 30 luglio 2009 (ZENIT.org).- Monsignor Francisco Gil Hellín, Arcivescovo di Burgos, ha rivolto un drammatico appello ai membri del gruppo terroristico ETA perché abbandonino la violenza, condannando l’attentato di questo mercoledì contro una caserma della città, che ha provocato 65 feriti.
“Non posso fare a meno di esprimere il mio dolore per i feriti e gli ingenti danni provocati”, riconosce il presule in un comunicato emesso ricevendo la notizia dell’attentato, avvenuto a due giorni dal 50° anniversario della fondazione dell’ETA.
“Rifiuto anche la violenza, intrinsecamente perversa, manifestata in questa azione”, ha sottolineato monsignor Gil Hellín.
Agli autori dell’attentato dice: “Abbandonate questo modo vile di agire, convertitevi a Dio, smettete di compiere il male, fate sempre il bene, perché il Signore ci ha creati per questo”.
L’organizzazione terroristica ha fatto scoppiare all’alba un camioncino-bomba accanto a una caserma della Guardia Civile in cui dormivano 120 persone, tra cui 41 bambini.
Il presule si rivolge poi “alla Guardia Civile e a voi che avete sofferto sulla vostra pelle le conseguenze dell’attentato”, per manifestare loro “la mia vicinanza, il mio affetto sincero e anche la mia disponibilità all’aiuto di cui avete bisogno e che posso darvi”.
“Chiedo a Dio, sollecitando la solidarietà di tutti i credenti con la mia preghiera, di cambiare il cuore di coloro che fanno il male, e chiedo a tutti i diocesani di essere all’altezza della loro vocazione manifestando, con le vittime, una fraternità effettiva, non lasciandoci abbattere dal pessimismo che avvenimenti come questo possono causare”.
Tra i 65 feriti non ci sono casi particolarmente gravi.