di Jesús Colina
NEW YORK, lunedì, 28 settembre 2009 (ZENIT.org).- La Fondazione Internazionale Raoul Wallenberg ha lodato la ripresa della Giornata di riflessione ebraico-cristiana, annunciata il 22 settembre in Italia.
Il beneplacito dell’ONG educativa, che conta sull’adesione di centinaia di Capi di Stato e premi Nobel, è stato trasmesso dal suo fondatore, l’argentino Baruj Tenembaum, in alcune dichiarazioni esclusive per l’agenzia di notizie ZENIT.
“Ci congratuliamo con tutti i protagonisti ebrei e cattolici coinvolti in questo annuncio. Alla vigilia della più sacra delle ricorrenze ebraiche, lo Yom Kippur (Giorno del Perdono), la Fondazione Wallenberg chiede a tutti i rabbini del mondo di recitare un Kadish (ricordo e preghiera per i defunti) dedicato a tutti i cattolici che salvarono gli ebrei durante la Shoah”, ha affermato Tenembaum.
Il fondatore spiega che il Kadish è una preghiera speciale e unica, in aramaico, e anche se è dedicata alla memoria dei defunti e rivolta al Creatore non menziona né Dio né i morti.
“Si tratta di una redazione curiosa e singolare, lodata da generazioni – ha commentato -. E’ inoltre una preghiera rispettata e recitata da tutti i settori dell’ebraismo, dai riformisti agli ortodossi”.
Tenembaum ha ricordato che “recitare il Kadish per una persona non ebrea è una pratica poco comune ma giustificata e conta sul sostegno della Halakhah (insieme di leggi religiose dell’ebraismo). Di recente, il rabbino Oshry, della Yeshiva Or Sameaj, in Israele, ha emesso una risoluziomne halakhica che segnala quanto segue: ‘E’ chiaramente permesso recitare il Kadish in memoria di un gentile che ha salvato tante vite ebraiche. Voglia l’Onnipotente, che dona ricchezza al popolo ebraico, donare ricchezza a tutti quei non ebrei generosi che hanno rischiato per salvare gli ebrei'”.
L’annuncio della ripresa della Giornata di riflessione in Italia è stato dato dopo un incontro tra il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e i rabbini Giuseppe Laras, presidente dell’Assemblea Rabbinica Italiana, e Riccardo Di Segni, rabbino capo della comunità ebraica di Roma.
“La Fondazione Wallenberg, insdieme alla Casa Argentina in Israele – Terra Santa, percorre dal pontificato di Giovanni XXIII – proprio il Papa salvatore degli ebrei – il cammino dell’incontro e della riconciliazione”, ha commentato Tenembaum.
“Una delle dimostrazioni di questo impegno è il Murale Commemorativo delle Vittime dell’Olocausto installato nella Cattedrale Metropolitana di Buenos Aires grazie alla storica decisione dell’ex Cardinale primate Antonio Quarracino. Il Murale, simbolo senza precedenti del ricordo degli ebrei sterminati inserito in un tempio cattolico, ha una replica nella chiesa Vaterunser di Berlino, di cui è incaricato il pastore Annemarie Werner”, ha concluso Baruj Tenembaum.
Per ulteriori informazioni: www.raoulwallenberg.net